Si dice che buon sangue non mente. E che l’albero del pero non può che fare pere.Ovvio, ma quanto mai efficace e veritiero quando si parla della famiglia Frascati. Antonino Frascati è forse uno dei più anziani patentini agonistici in attività del reggino. Non certo per l’età anagrafica, ancora giovane, ma per l’aver iniziato prestissimo a cercare il limite dietro ad uno sterzo da corsa. Una passione figlia di un lavoro che lo fa stare fra le auto da sempre. E gli eredi, respirando MotorSport in ogni pixel dell’aria,non potevano che crescere nella zona rossa del contagiri. Papà Nino ha sempre faticato a trattenere la passione di suo figlio Demetrio. Quella Peugeot 206 RC N2000 usata dal genitore era il suo sogno proibito, il mezzo per sfogare distillati di passione pura quando serviva semplicemente spostarla per metterla in griglia, o poter fare qualche piccola esibizione in un’area privata. Il traguardo della maggiore età, per Demetrio Frascati non è stato quindi quello solito dei 18enni, ansiosi di andare con amici e ragazze su quattro ruote con un tetto. Il suo traguardo, la sua bandiera a scacchi mentale, era quella di poter guidare l’auto tutti i giorni, ma specialmente di poter prendere il patentino agonistico. Per confezionarsi addosso le cinture a quattro punti ed avere all’orizzonte degli occhi la tacca di riferimento dello sterzo a calice da corsa. Quel giorno è finalmente arrivato come presto è arrivato anche il primo start di gara: Slalom fra Arangea e Gallina, in gara con una Peugeot 106 Rally N1600. Prima manche e grande emozione, Demetrio tirava quasi più giri di umore che di motore, buone traiettorie e nessun birillo messo sotto le ruote. Secondo stint e un grande salto nei tempi: primo di classe e giù verso casa con un sorriso taglia piena e la coppa più alta ad aprire la collezione di trofei che si spera verrà. Applausi. Cronoscalata del Reventino, gara tostissima iscritta più volte nei calendari europei e nazionali della montagna.Quattro marce in sequenza dallo start, con i 200 cv che frullano nel”quattro in linea”della Peugeot 206 di casa: curvone a sinistra e Demetrio tiene aperto, lui che il fegato e quel po’ di incoscienza dei teen ager ce l’ha tutti e non deve certo prenderli a prestito. Gomme fredde e aderenza come incognita:tradotto,un bel traverso e una botta niente male. In quella stessa curva tanti piloti molto più esperti di lui erano incappati nello stesso errore, ma il dato è che nelle cronoscalate termocoperte non ne hai, quindi o alzi un pelo il piede aspettando un paio di curve,o speri che tutto vada liscio anche dandoci dentro dal primo frame. Esperienze comunque inevitabili e formative nella vita di ogni pilota.Terza gara, ancora uno slalom, quello di Simeri Crichi.Primo di classe nella N2000 e secondo assoluto nel Gruppo N, un altro grande distillato di talento.E soprattutto un altro grande step di completamento come pilota, dove la cronoscalata ti dà la velocità pura,la staccata e la traiettoria e lo slalom ti cementa la precisione di guida e l’inserimento nelle postazioni. Un alchimia a cui manca solo la pista. Ma Demetrio avrà tempo anche per questo.Intanto c’è una data scritta in rosso nel suo calendario, quella del 20 novembre. Slalom di Giarre ed esordio con una potente Peugeot Gruppo E1, un mix di potenza del motore e leggerezza dello chassis,ricetta ben più performante di quella del Gruppo N. Con Demetrio Frascati annegato fra i tubi del roll bar e papà Nino a seguirlo con il cuore e la mente nelle sue traiettorie.
Francesco Romeo