La vicenda del signor Salvatore Ciurleo, collaboratore scolastico presso l’Istituto Comprensivo di Anoia-Maropati-Giffone, induce una riflessione sul modo in cui, in certi particolari casi, la scuola e in generale le istituzioni, pubbliche e private, si rapportano alla disabilità. Quel che si evince dalla lettura delle cronache su giornali, cartacei e online, è la creazione di difficoltà per una persona che già di difficoltà ne ha non poche. Una persona, peraltro, che ha voglia di lavorare, anzi, è fortemente attaccata al lavoro perché, probabilmente, lo considera il mezzo più idoneo per affermare e ribadire che la sua presenza nella società non si esaurisce nella disabilità. Quello del signor Ciurleo appare, in altri termini, un caso- da approfondire eventualmente in tutte le sedi opportune- paradigmatico della contrapposizione tra senso del dovere e ottusità burocratica. Come associazione ADDA stiamo valutando le opzioni che conseguono a tale approfondimento, senza apriorismi e remore di sorta.
Vito Crea-Presidente
Domenico Distilo-Addetto Stampa