“Dobbiamo anzitutto dare atto al presidente Oliverio di sano buonsenso ed intelligenza politico-amministrativa nell’avere tenuto conto anche del nostro modesto suggerimento, quando all’inizio di questa legislatura regionale, sulla scorta dell’esperienza maturata come presidente uscente della Commissione “Bilancio, Attivita’ Produttive e Fondi Comunitari”, avevamo proposto, nell’interesse esclusivo della Calabria, di demandare ad un nuovo Organismo alle dirette dipendenze della Presidenza il coordinamento delle scelte strategiche ed il monitoraggio periodico nella gestione dei fondi comunitari. Avevamo infatti inequivocabilmente constatato a legislatura appena conclusa che molte delle criticità riferite ai risultati quantitativi e qualitativi della spesa concernente i Fondi POR, erano originate in buona parte dai rigidi compartimenti stagni cristallizzati da sempre tra i vari Dipartimenti regionali”. E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, già presidente della II^ Commissione nella scorsa consiliatura. “In attesa di verificare gli auspicati miglioramenti per la programmazione 2014-2020, anche alla luce di questa virtuosa scelta mirata ad accrescere l’efficienza e la produttività della struttura burocratica regionale ed il puntuale raggiungimento dei target fissati per tutte le risorse comunitarie dagli Organi di Sorveglianza esterni, non possiamo non sottolineare in questa fase due eventi importanti che inopinatamente rischiano di passare sotto silenzio. Mi riferisco alla sede di convocazione dei Comitati di Sorveglianza per i fondi POR prima ed a quella imminente, già annunciata, per il Programma di Sviluppo Rurale. Entrambi fissati puntualmente a Catanzaro e non più, come nel passato anche recente, a Palazzo Campanella”, continua Candeloro Imbalzano. “Siamo lontani mille miglia dalla tentazione di voler rivangare sterili ed anacronistiche discussioni di carattere provincialistico di cui nessuno avverte più il bisogno. Ma pare naturale chiederci perché questi due importanti momenti della vita regionale sono stati dirottati dalla sede naturale del Consiglio Regionale al Palazzo degli Uffici a Catanzaro. E’ pacifico che il monitoraggio degli impegni e del livello di spesa raggiunto attengano sì alle responsabilità dell’Esecutivo, ma, ancor di più, riguardano le funzioni precipue dei consiglieri tutti, di maggioranza e di opposizione, e di riflesso il ruolo autentico che si intende attribuire al Consiglio Regionale”, aggiunge ancora Imbalzano. “E’ sotto gli occhi di tutti e non solo degli addetti ai lavori, soprattutto per problemi di bilancio forse troppo enfatizzati, la ridotta produzione legislativa del Consiglio in questa prima parte della X^ Legislatura, stante anche il doveroso e puntuale ruolo esercitato dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti. Ma se alla minore operatività dei Consiglieri, viene aggiunta una limitazione ulteriore delle funzioni del Consiglio, come in questi casi, è pleonastico dedurre l’oggettivo ridimensionamento, non più simbolico, del ruolo dei Consiglieri stessi”, continua Candeloro Imbalzano. “Voglio augurarmi che queste scelte, solo in parte motivabili, non siano sfuggite all’Ufficio di Presidenza ed al Presidente della 2^ Commissione, perché altrimenti sarebbe del tutto inutile lamentarsi, come spesso avviene, della perdita di prestigio dell’intera istituzione regionale e della politica in generale in Calabria, che ha origini certo complesse, ma che discende anche dalla eventuale sottovalutazione di eventi così importanti”, conclude Candeloro Imbalzano.