Reggio, presentato il film-documentario “Gramsci 44” della Ram Film con Sicilia Film Commission

Comune di Reggio CalabriaPresentato, nel corso di una conferenza tenuta nei locali della pinacoteca civica, il film-documentario “Gramsci 44” prodotto dalla Ram Film in collaborazione con Sicilia Film Commission. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente del Consiglio Comunale Demetrio Delfino, il Sindaco Giuseppe Falcomatà, il regista Emiliano Barbucci, lo sceneggiatore Emanuele Milasi e il produttore esecutivo, Maria Milasi. “La decisione di presentare questo film proprio a Reggio Calabria è scaturita dal fatto che Reggio non solo è la mia città, ma perché nutro la consapevolezza che Reggio, con il Sindaco Falcomatà, riuscirà ad essere una città culturalmente vivace e in grado di favorire e apprezzare le eccellenze che essa è in grado di esprimere. Il film descrive le 44 giornate di confino che Antonio Gramsci, parlamentare ed esponente politico di spicco del partito comunista dell’epoca, ha trascorso nell’isola di Ustica. Ho voluto concentrare la mia attenzione sulle 44 giornate di prigionia di Gramsci perché la sua permanenza ha lasciato, nell’isola, ricordi indelebili. Era il 7 dicembre del 1926 quando un vaporetto, che collegava Ustica al continente, portò nell’isola Antonio Gramsci. In quel periodo l’isola era popolata da poche anime e per questo il regime fascista l’aveva trasformata in una prigione per confinare oltre a delinquenti comuni, anche intellettuali ed esponenti politici contrari al regime fascista. Ad Ustica, Gramsci, doveva scontare la pena di 5 anni, ma scontò solamente 44 giornate. Egli diede subito prova della sua grande umanità e del suo non comune senso di altruismo creando, assieme ad un altro esponente di spicco del partito comunista, Amedeo Bordiga, anche lui confinato a Ustica, una scuola clandestina per fronteggiare la profonda e drammatica situazione di analfabetismo che caratterizzava sia gli abitanti sia tutti i confinati. Questa iniziativa preoccupò molto il regime fascista al punto che Gramsci, dopo soli 44 giorni di prigionia, fu trasferito nel carcere di San Vittore e la scuola venne definitivamente chiusa”. Questi i motivi – ha dichiarato in conferenza stampa il regista Balducci – che lo hanno ispirato e portato a realizzare il film documentario sulle 44 giornate di prigionia vissute da Antonio Gramsci nell’isola di Ustica. Particolarmente soddisfatto dell’iniziativa realizzata dal regista Balducci e dallo sceneggiatore Milasi, entrambi reggini, e da tutto il cast, il presidente del Consiglio Comunale, Demetrio Delfino. ”Descrivere la vita di un politico e di un intellettuale di grande spessore come Gramsci – ha detto Delfino -sia pure limitata alla sua prigionia trascorsa nell’isola di Ustica di soli 44 giornate, mi porta inevitabilmente a esprimere, come principio, la mia ferma condanna verso qualsiasi forma di dittatura e di coercizione mirata a reprimere in ogni cittadino la libertà di culto e di pensiero”. “Le pene patite in anni di carcere duro da Antonio Gramsci – continua – devono portare tutti i cittadini a riflettere di più sul significato e sul valore della nostra democrazia”. “Mi viene in mente – aggiunge Delfino – la triste espressione pronunciata dal Pubblico Ministero Michele Isgrò durante la sua requisitoria: “Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare”. Il cervello di Antonio Gramsci – prosegue Delfino – nonostante i patimenti del carcere duro, continuò invece a funzionare e a realizzare opere di straordinario valore e interesse storico, filosofico e sociologico ”. “Sono state le sue opere e le sue analisi storiche e politiche – aggiunge -che hanno rappresentato uno stimolo a tanti intellettuali italiani di approfondire aspetti della nostra storia, della nostra cultura e della questione meridionale”. “I quaderni, in modo particolare, rappresentano un’opera dove si coglie non solo un profondo valore umano e storico, ma si coglie pure un grande e significativo messaggio di carattere pedagogico”. “La decisione dell’Amministrazione Comunale di portare al Teatro Cilea gli studenti delle scuole cittadine per assistere alla proiezione del documentario “Gramsci 44”, è stata fatta con l’intenzione – conclude Delfino -di fare conoscere ai ragazzi non solo uno spaccato di vita di Antonio Gramsci ma anche quello di stimolare tra gli studenti approfondimenti sulla lotta di resistenza e sul valore che la democrazia riveste per la crescita civile, sociale e culturale della nostra società”. Anche il Sindaco Falcomatà, nell’esprimere compiacimento per il lavoro realizzato dal regista Barbucci, dallo sceneggiatore e da tutto il cast che ha preso parte alla realizzazione del documentario sulla prigionia di Antonio Gramsci nell’isola di Ustica, si è soffermato a valutare il valore umano, lo spessore politico e il suo acume culturale. “Le sue idee, il suo impegno e la sua lotta politica – ha detto Falcomatà – hanno contribuito, assieme ai tanti partigiani, cattolici e cittadini comuni che hanno dato vita alla resistenza, di liberare lo Stato italiano dalla dittatura fascista”. “Abbiamo condiviso l’idea di promuovere questo prodotto realizzato da professionisti reggini sia per dare un concreto sostegno alle nostre eccellenze sia perché il contenuto del film rappresenta una valida testimonianza storica sul significato di libertà e democrazia”. ”Infatti – conclude Falcomatà – l’affermazione della nostra democrazia non solo rafforza lo Stato di diritto, ma rappresenta l’unico sistema politico in grado di coniugare libertà, diritti e uguaglianza per tutti i cittadini”. In conclusione, il produttore esecutivo, Maria Milasi ha dichiarato che lo scopo del film, richiamandosi alle idee e alla vita di Antonio Gransci – è quello di proporre, soprattutto alla nuove generazioni, un autentico confronto sul significato della democrazia e sul valore della libertà di pensiero”.
p.c.

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