L’avviso pubblico per l’accesso al Credito sociale a favore di coloro che versano in situazioni di temporanea difficoltà economica è uno strumento pensato per consentire alle famiglie residenti nel territorio calabrese di soddisfare esigenze connesse a condizioni di particolare e temporaneo disagio concernente esigenze abitative, di tutela della salute o attinenti a percorsi educativi e di istruzione o alla realizzazione di progetti di vita familiare volti a sviluppare e migliorare condizioni sociali, economiche e lavorative delle famiglie stesse. Tuttavia una serie di scelte e di vicende hanno impedito di far dispiegare la sua efficacia. Proprio per questo ho provveduto a depositare un’interrogazione per capire quale il reale intendimento del Governo regionale in riferimento all’effettiva concessione dei finanziamenti ai beneficiari. In particolare, i prestiti erogati a favore delle persone fisiche in condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale possono avere un importo massimo di 10.000 euro e la durata massima del periodo di ammortamento è fissata in 60 mesi. Questi finanziamenti non sono assistiti da garanzie reali proprio al fine di costituire un aiuto reale alle famiglie che non riescono ad accedere al sistema creditizio. Va specificato che la dotazione finanziaria iniziale era di 20.000.000 di euro, ma successivamente l’attuale Governo regionale ha ritenuto di disimpegnare 10.000.000 di euro (DDG 2929 del 02/04/2015 – Delibera di Giunta n. 124 del 20/04/2015 a favore degli ammortizzatori sociali). Le domande pervenute sono oltre 6.000. Il Comitato del Credito sociale ha esaminato e deliberato circa 1.600 pratiche con valutazione definitiva, delle stesse circa 400 sono state trasmesse al Dipartimento Lavoro (novembre/dicembre 2014) e regolarmente pubblicate sul Burc e parzialmente erogate per 500.000 euro. Altre 1.200 sono state trasmesse al Dipartimento Lavoro (da gennaio a dicembre 2015) ma mai pubblicate sul Burc e mai deliberate ed erogate.