Libera circolazione dei servizi – Il Parlamento, in una risoluzione approvata martedì, chiede la fine del geo-blocking dell’accesso online dei consumatori ai servizi fatto sulla base dei loro indirizzi IP, indirizzi postali e del Paese che ha rilasciato la carta di credito. I deputati vogliono che l’Europa sappia cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, quali i Big Data, il cloud computing, l’Internet delle cose o la stampa 3D, e si doti di una politica favorevole all’innovazione per le piattaforme online.
I deputati insistono che le 16 iniziative sul mercato unico digitale, annunciate dalla Commissione europea lo scorso maggio per sostenere l’economia digitale e l’innovazione, devono essere discusse senza ritardo. “Abbiamo assicurato che questa risoluzione sulla digitalizzazione dell’economia, della società e delle pubbliche amministrazioni dell’UE preveda interventi legislativi e non legislativi per creare benefici ai consumatori e preservare le economie sociali di mercato competitive dell’Europa”, ha detto la correlatrice per la commissione mercato interno, Evelyne Gebhardt (S&D, DE). “L’Europa ha già mancato due ondate d’innovazione. La prima sui social network e poi quella sulla sharing economy. Se non vogliamo perdere la prossima, dobbiamo rivolgerci all’internet delle cose, ai “big data” e alla comunicazione macchina a macchina. Questi possono trasformare radicalmente la nostra economia e la nostra legislazione ha bisogno di adeguarsi” ha sostenuto la correlatrice per la commissione industria Kaja Kallas (ALDE, ET).
Aumentare la scelta dei consumatori e rimuovere le barriere per le start-up innovative
Le raccomandazioni del Parlamento per sostenere il mercato unico digitale sono state approvate con 551 voti favorevoli, 88 contrari e 39 astensioni. I deputati vogliono delle proposte da parte della Commissione per:
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porre termine alle pratiche di geo-blocking non giustificate, in modo da migliorare l’accesso ai beni e servizi. I deputati accolgono la proposta sulla portabilità transfrontaliera del contenuto online dei servizi “come primo passo” verso questa direzione;
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assicurare una protezione equivalente a prescindere se il contenuto digitale è acquistato online o offline;
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trovare soluzioni innovative per la consegna transfrontaliera dei pacchi per migliorare i servizi e limitare i costi;
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rimuovere le barriere per le piccole e medie imprese, start-up e scale-up e cogliere le opportunità che si basano sulle nuove tecnologie TIC, come i “Bg Data”, il “cloud computing”, l’internet delle cose o le stampanti 3D; una politica d’innovazione verso piattaforme online (ad esempio i motori di ricerca, gli app stores) che faciliti l’ingresso nel mercato dovrebbe essere mantenuta; e
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rivedere la direttiva sull’ePrivacy per assicurare la coerenza delle sue disposizioni con la nuova normativa UE sulla protezione dei dati.
Sharing economy
Il Parlamento è preoccupato circa i differenti approcci nazionali intrapresi sino a oggi dagli Stati membri per regolare internet e la “sharing economy”, che offre nuovi modelli d’impresa per vendere beni e servizi online (ad esempio: Uber, eBay e Airbnb). I deputati chiedono alla Commissione di valutare la necessità di proteggere i consumatori nella sharing economy e, quando un chiarimento è richiesto, di assicurare l’adeguatezza delle norme che riguardano i consumatori nella sfera digitale. Altre tematiche affrontate nella risoluzione includono il copyright, le telecomunicazioni, le norme sull’IVA, i media, le competenze informatiche, l’e-government e i diritti dei lavoratori.
Prossime tappe
Le proposte contenute nella risoluzione contribuiranno alla preparazione delle 16 iniziative che la Commissione presenterà entro la fine del 2016, come anticipato nella sua comunicazione “A Digital Single Market Strategy for Europe”. Il Parlamento sarà il colegislatore con il Consiglio dei Ministri UE sulle proposte legislative per sostenere il mercato unico digitale.
Procedura: risoluzione non legislativa – RIF. : 20160114IPR09903
C.S. – Parlamento Europeo