Risale al 22 febbraio del 2012 il nostro primo articolo riguardo la vicenda dei due Marò italiani coinvolti nell’uccisione dei due pescatori indiani. Un incidente avvenuto in acque internazionali che portò alla non dovuta ed immediata consegna dei nostri due militari alle forze di polizia indiane. L’allora governo italiano a guida Mario Monti si disse fiducioso di risolvere la vicenda in breve tempo, siamo invece al 30 di dicembre 2015 ed ancora i nostri due fucilieri sono sotto procedimento della giustizia indiana, costretti quando va bene a fare avanti e indietro tra Italia ed India dove sono già agli arresti dai giorni seguenti la vicenda. Una situazione intollerabile per qualsiasi altro stato sovrano e capace di una politica estera degna di questo nome. In questi anni si è assistito a misure di carcere preventivo, a continui dinieghi della giustizia indiana, a prove balistiche di dubbio valore e a brevi licenze per i due soldati poi costretti a ritornare nel paese sud asiatico anche se non in buone condizioni di salute. Eppure circa 4 mesi fa dalle carte depositate al Tribunale del Mare di Amburgo dall’India, emergano dei particolari che potrebbero scagionare i due fucilieri italiani come per esempio la circostanza che i proiettili che hanno colpito i due pescatori indiani sono in realtà diversi da quelli usati in dotazione dall’esercito Italiano. Addirittura l’India inizialmente si oppose alla decisione del tribunale internazionale dovendo poi adeguarsi invece a quanto previsto dai codici in materia. Oggi non sono in molti a tenere l’attenzione puntata sulla vicenda che ha rischiato di divenire un incidente diplomatico tra due stati ricordiamo si parlò di un possibile incrinarsi delle relazioni economiche tra Roma e New Delhi. Unici in questo periodo natalizio a ricordare che i nostri soldati sono ancora “prigionieri” con una manifestazione decisa quanto rumorosa sono stati gli uomini della neonata sigla Azione Nazionale che hanno inscenato un flash mob presso l’ambasciata indiana a Roma chiedendo a gran voce la liberazione dei due fucilieri della Marina Italiana, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Speriamo che questa siano davvero le ultime ricorrenze che i due soldati italiani sono costretti a trascorrere lontani dalle famiglie, e che il Governo Renzi si occupi della vicenda divenuta più che un affare di stato per tutti gli italiani.
Fabrizio Pace