Ignazio Marino in realtà non ha ancora dato le dimissioni o meglio non le ha formalizzate, le ha solo annunciate. L’iter non sembra agevole e il sindaco ha più volte dichiarato che chiederà una verifica dei conti, ultimo atto e concausa delle sue dimissioni. giunto al Campidoglio, sede del Comune di Roma. Oggi formalizzerà le sue dimissioni consegnandole nelle mani della presidente dell’assemblea capitolina, Valeria Baglio. Ma in casa PD si è già voltato pagina, esperienza chiusa come tutti i vertici del Nazareno tengono a ribadire. E’ proprio i bene infornati giurano che sia stato proprio Renzi a decidere di staccare la spina all’amministrazione Marino, che si insediò il 12 giugno 2013, parlando di rapporto rotto tra il sindaco e la città. Sul commissario per la Capitale, il premier dice ieri sera (ospite a che tempo che fa): “Sabella è un ottimo nome, è un magistrato e ha fatto un grosso lavoro sulla legalità. Il nome del commissario lo deciderà il prefetto di Roma”. Ignazio Marino è stato giudicato dalla stampa spesso inadeguato al ruolo è però come invece molti analisti politici avvertono un’altra vittima del sistema romano. Roma si presenta come una gomitolo in cui al momento sembra essere impossibile sciogliere gli affari leciti da quelli illeciti, ma abbiamo già appreso che il Comune capitolino non possa essere “sciolto” e quindi da italiani non possiamo far altro che auguraci che finisca il rimpallo di responsabilità, (la sinistra tira in ballo Alemanno dimenticandosi che i 20 anni precedenti avevano governato Rutelli e Veltroni), e che il nuovo commissario o successore di Marino sistemi in fretta la Capitale che il centro del Mondo religioso cattolico tra qualche settimana con l’inizio del Giubileo.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.