Continua senza pietà il massacro della minoranza yazida in Iraq. Gli uomini uccisi; le donne schiavizzate e stuprate: messe all’asta o donate. Ma questo terribile destino riguarda anche altre minoranze irachene: cristiani, caldei, assiri, nestoriani. Il mondo tace, guarda altrove, non s’indigna. Pensa che tutto ciò non lo riguardi. Per porre fine a questi orrori c’è una proposta. E’ stata avanzata da Mordecahi Kedar in un articolo, Come garantire il futuro alle minoranze in Iraq, pubblicato su www.informazionecorretta.com. L’analista israeliano propone la costituzione nell’Irak del Nord di un’area, da chiamare Mesopotamia, in cui tutte le minoranze possano vivere protette da una forza internazionale. Per quanto riguarda i confini; se tale area debba far parte dell’Iraq o essere indipendente; quali relazioni internazionali debba avere e tutte le domande che una scelta di tal genere comporta: Kedar suggerisce che sia una conferenza internazionale a deciderlo. Alla conferenza – organizzata dall’ONU – dovrebbero partecipare Europa, Stati Uniti, Turchia, Iran, Iraq e tutti i paesi interessati. Forse è un’utopia: ma al momento è l’unica idea che può garantire alle minoranze irachene di vivere in pace. Altrimenti: prepariamoci al loro sterminio.
Tonino Nocera