E’ stato pubblicato Terra inquieta di Vito Teti (p. 464 € 18,00) www.rubbettinoeditore.it. Sono tanti libri insieme: la Calabria o meglio le Calabrie mobili che franano; i calabresi che partono in cerca di un futuro migliore. Teti pone anche un interessante parallelismo tra Corrado Alvaro e Joseph Roth. Come Alvaro narra la fine della civiltà contadina calabrese; Roth è il cantore del crepuscolo dell’Impero austro-ungarico. Un accostamento poco studiato ma meritevole di approfondimento. L’autore, tra l’altro, racconta che tra le carte inedite di Alvaro ha rinvenuto alcuni appunti su Roth. Anche la Calabria, da sempre terra mobile, con l’emigrazione ebbe la sua diaspora: una fuga senza fine. Casualmente – ma non credo al caso – Fuga senza fine è il titolo sia di un romanzo di Roth sia di un’opera teatrale incompiuta di Alvaro. Per Teti, Roth è il cantore degli ebrei erranti e Alvaro lo è dei calabresi erranti. Tanto da fargli coniare il termine: cala(e)bresità. Ricorda, infine, la forte presenza degli ebrei in Calabria sino al Cinquecento: quando furono scacciati.
Tonino Nocera