Dopo il vertice di Arcore nel quale è stata definitivamente partorita la manovra fiscale, l’associazione nazionale dei medici per nome del suo presidente Riccardo Cassi ha fatto palese il suo disappunto. In particolare la categoria dei medici sarebbe in agitazione per l’annullamento degli anni universitari e di leva nel computo del periodo lavorativo ai fini pensionistici. I medici cosi si vedrebbero annullare i 5 anni di università più i 6 della specializzazione. La categoria risulterebbe ulteriormente penalizzata perché prima di iniziare a guadagnare il medico fa altri anni di gavetta poco o niente retribuiti. A conti fatti è impossibile per un medico andare in pensione a 65 anni. Cosa che invece è normale nelle altre professioni. La CIMO come dichiara il suo presidente non si è mai sottratta a pagare qualcosa in più nel nome della salvezza del paese o dei meno abbienti, ma in questo caso la sensazione è che si voglia vessare più del dovuto la categoria. Il sindacato dei medici si raccorderà con i sindacati delle altre associazioni lavorative che stanno protestando per cercare di far valere le proprie ragioni.
FmP