Reggio Calabria – Dibattito intenso, dai contenuti importanti ieri notte alla Terrazza Futurista. Un’amichevole faccia a faccia tra il direttore del Garantista Piero Sansonetti e l’ex sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena. Leitmotive del confronto, che ha registrato il tutto esaurito, è stato il quesito: ” Viviamo in uno Stato di Diritto? “. Incontro moderato dal giornalista Tonio Licordari. Sansonetti e Arena si sono trovati d’accordo su tante disamine riguardanti lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria e l’attuale vicenda di Mafia Capitale. Da questi punti di partenza hanno individuato diversi parallelismi nelle due vicende e nelle conseguenze che ne sono scaturite. Sansonetti ha dipinto una Italia dove regna una strana democrazia in quanto non si permette ai governanti di governare perché al primo errore ne vengono chieste le dimissioni, una anomalia tutta italiana non ravvisabile in alcun Paese del Mondo. Arena ha tracciato invece tutta la vicenda che lo ha visto coinvolto in prima persona nell’era dello scioglimento e del successivo commissariamento. L’ex-sindaco di Reggio Calabria, ha messo in evidenza i due pesi e le due misure messi in campo dal governo ed ha dimostrato nei ragionamenti che il commissariamento è spesso un atto politico, in quanto decisione presa dal Ministro dell’interno che è espressione di una precisa parte. Conseguenziali sono stati i ragionamenti sulla giustizia italiana, sull’utilizzo delle intercettazioni e sul cattivo servigio che alcuni giornalisti di cronaca giudiziaria rendono al Paese, fomentando situazioni poco più che banali. Le intercettazioni telefoniche, secondo il direttore del Garantista andrebbero in gran parte abolite, perché sono causa di pesanti equivoci, accade a tutti, quando si parla al telefono, di dire castronerie che alla trascrizione generano errori grossolani; un accenno anche alla Legge Severino, una norma redatta così male da creare disparità di trattamento tra tutti coloro che vi “rientrano” (una delle poche vittime Scopelliti). Punti di vista differenti, sono stati invece espressi, riguardo l’opportunità di sciogliere Roma ma piena condivisione sull’abuso subito da Reggio Calabria a cui è stato imposto un commissariamento ingiusto. Sansonetti tiene a precisare che a Roma non è una questione di mafia (intesa nel significato che siamo comunemente abituati a dare a questa parola) e che a suo avviso sarebbe un errore mandare a casa il sindaco Ignazio Marino con queste motivazioni. Saranno gli elettori a giudicarlo a fine mandato per il suo operato ed eventualmente a non riconfermarlo. Sansonetti ribadisce altresì che è stato un grave errore sciogliere l’amministrazione di Reggio Calabria, perché il fatto che in una città ci sia la mafia non implica necessariamente che via sia nelle istituzioni. Alla luce di quanto accaduto, si può solo prendere atto della situazione odierna e necessita lavorare affinché non si ripeta una vicenda analoga
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.