L’uragano Irene si sta dirigendo verso la costa est americana, ed in particolare sta puntando la città di New York. Per questo è stata presa la decisione di evacuare la città e di prendere ogni precauzione possibile, per cercare di evitare il peggio. Del resto la scorsa esperienza dell’uragano Katrina insegna, le tristi immagini di New Orleans sono ancora nell’immaginario comune degli americani. Tutte le zone costiere sono state fatte sgomberare, perché la potenza del ciclone è davvero spaventosa. Battery Park a Manhattan, Coney Island a Brooklyn e Far Rockawway nel Queens, a partire dalle 5 di pomeriggio di sabato hanno iniziato ad essere evacuate . Il numero di persone che sono state fatte spostare sono circa 250mila.
Per la prima volta nella storia degli States, la città che non dorme mai, si prenderà qualche ora di relax, per così dire. Bus e metropolitana sono fermi a partire da sabato pomeriggio, come già detto, ma non solo loro rischiano di doversi fermare: si fermeranno anche le linee ferroviarie che servono Long Island, la Westchester County e il Connecticut. Per l’occasione un piano è stato messo a punto, che prevede lo stop delle linee ferroviarie, della metro e dei bus, quando il vento supero i 62 chilometri orari di velocità. Si tratta del piano speciale uragani, una sorta di piano che vuole evitare disastri come quello di New Orleans di qualche anno fa. Inoltre sono stati programmati anche sgomberi di ospedali e strutture a rischio entro 20 chilometri dalla zona rossa. Questo tipo di spostamento è partito alle 20 di sabato, perché le persone interessate sono più vulnerabili e dunque più a rischio.
Anche il presidente Obama, ha voluto lanciare un appello, nel quale ha voluto precisare che si tratta di: «un uragano di portata storica, sulla costa est degli Stati Uniti. Se vi viene ordinato di lasciare la zona, per favore seguite l’ordine. Questa amministrazione sta dando il pieno sostegno agli sforzi per prepararci ad affrontare la tempesta». Il presidente ha fatto rientro in anticipo dalle vacanze, per essere presente sul campo, e prendere decisioni nel più breve tempo possibile, sperando di fronteggiare nel migliore dei modi l’emergenza.
Salvatore Borruto
