Le dichiarazioni sulla crisi Grecia-Ue si susseguono a ritmi serrato, creando non poca confusione e alimentando la sensazione che anche ad Atene non ci sia certezza rispetto al futuro. Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, per dirimere ambiguità e incertezza ha chiarito che il referendum di domenica non è un referendum sull’euro. La vittoria del no, ovvero della linea governativa che si oppone al programma Ue fondato sulle richieste dei creditori, non determinerà l’uscita della Grecia dalla moneta unica europea ma servirà soltanto a rafforzare la posizione del governo ellenico, fondata principalmente sulla richiesta di ristrutturazione del debito, in vista della ripresa delle trattative per arrivare a un nuovo accordo. Resta tuttavia il dubbio rispetto all’ipotesi della moneta parallela. Se dovesse vincere il si, invece, le proposte di Bruxelles verrebbero firmate e di, conseguenza, applicate.
Varoufakis: “la Grecia rimarrà nell’euro, referendum serve per nuovo accordo”
