di Fabrizio Pace – Alle richieste di coesione sociale per affrontare la nuova pesante manovra fiscale, la CGIL risponde organizzando uno sciopero generale che avrebbe lo scopo di ottenere, cosa quanto mai improbabile usando questa soluzione, passi indietro del governo sul decreto fiscale che si discuterà in parlamento in questi giorni. L’effetto certo che avrà lo sciopero sarà invece quello di paralizzare il paese e fare perdere altri milioni di euro con l’inattività. Il segretario generale della CGIL Susanna Camusso illustrerà le soluzioni alternative alla manovra fiscale previste dal sindacato e le modalità dello sciopero che durerà 8 ore. Bersani molto critico nei confronti della manovra fiscale, dice di avere proposte su qualsiasi problema del Paese , ma in concreto ripete le stesse poche cose da tempo ed evidenzia una manovra che, a suo parere, prende dalle classi più povere e non attinge dai più ricchi che vengono sempre tutelati dal PDL.
Ma le soluzioni di cui parla il segretario del PD perché non vennero mai messe in essere anche quando Bersani era ministro? La situazione dell’Italia non era rosea anche all’epoca. Forse si tratterà delle solite soluzioni di propaganda? Anche da giornali vicini all’area cattolica democratica ed al Vaticano si avanzano serie critiche alla manovra varata dal governo, addirittura la si definisce “Killer” per l’incidenza che avrebbe sulle famiglie. Ma perché farsi influenzare così da giornali di un altro stato limitrofo, quando sappiamo bene che quest’ultimo ha solo dei privilegi sul nostro territorio ai quali non è disposto a rinunciare? Se lo stato Pontificio è davvero così preoccupato per le sorti del nostro paese perché non ci aiuta?
Si era anche avanzata la proposta (su uno dei più famosi social network), di far pagare le tasse ai beni immobili dello Stato del Vaticano presenti nella nostra penisola. Come mai la sinistra è oggi così interessata alla dichiarazioni dei giornali del Vaticano, quando lo ha sempre visto visto come il male della politica italiana, per la sua ingerenza nella nostra vita sociale. Sembra invece che ancora una volta si stia utilizzando la crisi economica per mandare a casa Berlusconi disinteressandosi delle priorità degli italiani. Una cosa è oggi sicura l’Italia non ha bisogno di sciacallaggio politico ci sembra che questa sia una condizione “sine equa non” per risollevare le sorti del paese che sta attraversando, come tutte le nazioni del mondo, una crisi economica globale ed epocale.