“Focus ‘ndrangheta”, il Piano d’azione nazionale e transnazionale, voluto dal Ministro dell’Interno per “promuovere un’azione di contrasto, a tutto campo, corale e organica” nei confronti delle organizzazioni ‘ndranghetiste calabresi, come stabilisce la Direttiva del 23 aprile 2014, è entrato ormai nel vivo ed è operativo a pieno regime a livello sia regionale sia provinciale. In tale contesto si è inserita l’azione di contrasto e di prevenzione pianificata dal Prefetto, Claudio Sammartino in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e sviluppata dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, con la collaborazione della Direzione Marittima di Calabria e Lucania, della Direzione provinciale del Lavoro, del Corpo Forestale dello Stato e d’intesa, in sede di valutazione e programmazione degli interventi, dei Procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Reggio Calabria, Locri e Palmi assieme al Procuratore Generale. Particolare attenzione è stata riservata alla vigilanza ed al controllo del territorio con l’obiettivo di riaffermare e consolidare la presenza ed il senso dello Stato in un territorio dove le organizzazioni della ‘ndrangheta, con l’uso della prevaricazione e della violenza, tendono a radicarsi, fagocitando le energie sociali e talora, istituzionali e le risorse necessarie allo sviluppo ed alla crescita della società civile. Il Piano d’azione ha inteso garantire la sicurezza dei cittadini, quale bene essenziale, e rafforzare la cultura della legalità, contrastando tutti quei comportamenti di illegalità diffusa che minano le basi di una serena convivenza civile. Nei mesi di marzo ed aprile, sono state sviluppate mirate pianificazioni operative, a carattere sia preventivo che repressivo, che hanno interessato non solo i consolidati settori a rischio, appalti, attività economiche e commerciali, edilizia, servizi, tutela ambientale, per citarne alcuni, ma anche altri fenomeni di specifica valenza quali il “contrasto al lavoro nero ed irregolare” e le connesse “attività di mediazione illecita di manodopera” nonché il “fenomeno degli animali vaganti”, che affliggono importanti aree del territorio provinciale, coagulando anche interessi illeciti della criminalità organizzata. Nel Capoluogo dette pianificazioni hanno interessato alcuni dei quartieri ad alta densità criminale, fatti oggetto di controlli straordinari e mirate attività di polizia giudiziaria, improntati alla massima visibilità e con un impiego massiccio di uomini e mezzi. Nel bimestre appena trascorso sono state 81.594 le persone controllate e, inoltre, 690 i soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà, 132 i soggetti arrestati in flagranza di reato, 252 i sequestri penali, 411 quelli amministrativi, 888 le sanzioni amministrative elevate, 51.529 i veicoli controllati, 9.536 le violazioni accertate al codice della strada, e, infine, 16.294 i controlli domiciliari effettuati e 2.148 le perquisizioni sul posto eseguite. Nell’ambito delle azioni di contrasto rivolte al fenomeno del “lavoro nero” e dell’ “intermediazione illecita di manodopera” in specie nella Piana di Gioia Tauro, sono stati effettuati, al mese di aprile del corrente anno, 38 accessi, tra settore commerciale, grande distribuzione, pubblici esercizi, agricoltura e trasformazione prodotti agrumari, con 212 posizioni lavorative verificate e 12 lavoratori, verificati, totalmente in nero. Significativi sono stati anche gli interventi di controllo in relazione alla problematica degli “animali vaganti”, che nel bimestre in esame si sono concretizzati in 10 aziende zootecniche controllate, 15 sanzioni amministrative elevate, 8 deferimenti per notizie di reato all’Autorità Giudiziaria per altrettanti allevatori, pastori e ignoti. Le attività di vigilanza e controllo sono state sviluppate all’insegna della massima sinergia e collaborazione tra tutte le Istituzioni coinvolte e proseguiranno con ulteriore e costante attenzione e professionalità.
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