Sta occupando le pagine dei giornali locali e nazionali, la vicenda delle elezioni nel piccolo comune montano di Santo Stefano d’Aspromonte, dove candidato a sindaco c’è, tra gli altri, Francesco Malara, il quale in questi giorni e nell’occhio del ciclone mediatico per la sua parentela con il presunto boss della zona. La linea del nostro giornale è sempre stata garantista e continuerà ad esserlo, che non si tratta di un garantismo ad orologeria lo dimostra il fatto che a noi la parentela del candidato Malara in senso stretto non interessa. C’è chi è preposto a controllare queste faccende. Ci interessa invece rimarcare l’ipocrisia, l’opportunismo e la doppia morale che caratterizza il PD sul tema della lotta alla criminalità, utilizzata come strumento di lotta politica. Gli stessi che sostengono il candidato Malara sono anche coloro che attaccavano Demi Arena, quando fu nominato assessore alle attivitá produttive della Regione Calabria, ritenendo inopportuna la scelta in quanto sindaco di un Comune sciolto per contiguità mafiosa, (senza che mai nessun componente della Giunta fosse stato inquisito) mandando allo sfascio un’intera città. Come immediata conseguenza un intera comunitá è stata bollata come mafiosa e si è mandata a casa un amministrazione democraticamente eletta con il pubblico plauso del PD reggino. Questo procedimento viziato da grave insufficienza di prove ma sulla base di fuorvianti suggestioni e su circostanze erronee o del tutto prive di fondamento . Si utilizzò uno strumento normativo ormai unanimamente riconosciuto come inidoneo, ipotizzando una sorta di improbabile “reato di parentela” o di frequentazione se non addirittura di incapacitá amministrativa, facendo leva su un ministro tecnico inadeguato. Il candidato a sindaco del comune di Santo Stefano, non dovrebbe essere “costretto” a proclamare la sua rettitudine, però dovrebbe risolvere a monte la contraddizione di appartenere ad un partito di chiara estrazione giustizialista. Quanto alla valutazione politica riteniamo che sulla base dei principi stabiliti dai democrat sarebbe opportuna una decisa e netta presa di posizione dei vertici del partito riguardo quella candidatura. Siamo certi però che, anche questa volta resteremo delusi, in quanto il PD non solo in Calabria, ma anche in Puglia e Campania ha spudoratamente perso la faccia. Con grande amarezza ci apprestiamo a festeggiare l’anniversario della nascita della Repubblica Italiana, di un Paese che è stato democratico soltanto per alcuni decenni e che oggi a causa di una sinistra forcaiola e populista è diventato un Paese autoritario.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.