In futuro governo inglese più a destra
David Cameron inizia il suo mandato che ha l’ambizione di disegnare il Regno Unito del prossimo decennio. Il premier ha già incontrato la regina ed ha delineato l’agenda di lavoro sino al 2020, rimane da stabilire come tagliare 12 miliardi di sterline di spese e tenere sostenuta la crescita del Pil ed in oltre azzerare il deficit entro il 2019. Questi erano i punti del programma con cui a Matthew Parker Street, quartier generale del Partito conservatore, hanno sbaragliato la concorrenza politica. Cameron dovrà destreggiarsi tra coloro che all’interno del suo partito sono europeista con vocazione di modificare l’architettura dell’Unione e coloro che sono euro-scettici e puntano ad una politica isolazionismo che non rappresentano la maggioranza ma possono sempre creare problemi in quanto nutrono il desiderio di uscire dall’Unione, sentimento è in crescita tra il popolo inglese (un sondaggio rivela che il 51% dei britannici voterebbe per uscire dalla UE) . Avanzano già le prime tesi degli analisti politici che vedono il problema della gestione del fenomeno immigrazione il nodo cruciale della politica inglese dei prossimi anni. Molti prevedono che il governo si sposterà più a destra.
Fabrizio Pace