Si è svolta la seconda parte del progetto formativo “Forestali del Mediterraneo” al quale hanno partecipato studenti delle Università di Palermo, Reggio Calabria e Padova appartenenti alle due realtà associative F.A.G. (Forest and Agriculture Group) e A.U.S.F (Associazione Universitaria Studenti Forestali). I partecipanti avevano già visitato il Parco Nazionale della Sila nell’anno precedente, in occasione della prima parte del progetto, per approfondire il tema della gestione e della protezione delle foreste calabresi. La seconda fase dell’iniziativa è stata invece dedicata alla conoscenza di alcuni aspetti rappresentativi del territorio siciliano e al dibattito sulla gestione forestale nelle aree protette dell’isola. L’evento inaugurale di queste giornate trascorse in Sicilia è stato il seminario “Presente e futuro delle aree protette siciliane” svoltosi presso la Facoltà di Agraria di Palermo. Al benvenuto del preside, il professore Giuseppe Giordano, sono seguiti gli interventi dei docenti del corso di laurea in Scienze Forestali: il prof. Giuseppe Barbera, il prof. Bruno Massa, il dott. Tommaso La Mantia e il prof. Alessandro Hoffmann. I relatori, secondo la loro specializzazione, hanno affrontato diverse tematiche inerenti la tutela ambientale in Sicilia quali gli aspetti paesaggistici, la gestione della fauna, le peculiarità degli ecosistemi forestali dell’isola e gli interventi possibili nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale. Tali relazioni sono risultate fondamentali affinché agli studenti ospiti venisse fornito un corretto inquadramento generale degli aspetti specifici affrontati nei giorni successivi. A questi primi interventi sono seguiti quelli del dottore Roberto Cibella, del Corpo Forestale della regione Sicilia, che ha illustrato le caratteristiche del nuovo Sistema Informativo Forestale, e quello del dottore Giovanni Vacante, del Parco Regionale delle Madonie, che ha effettuato una presentazione dell’attività finora svolta e delle prospettive future nell’area madonita sottoposta a tutela. Infine, al termine del seminario, sono stati proclamati i vincitori del concorso fotografico “Riserve Naturali di Bellezza”, le cui foto sono state esposte nell’omonima mostra organizzata da AUSF-Palermo presso la Facoltà di Agraria. Nel corso del pomeriggio gli studenti si sono spostati presso i rifugi siti in contrada Sughero nel cuore della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro. Il secondo giorno, con la guida del botanico Leonardo Scuderi, i partecipanti hanno così potuto raggiungere monte Passo del Lupo per conoscere gli endemismi e importanti specie della flora delle rupi quali Dianthus rupicola, Iberis semperflorens, Lithodora rosmarinifolia, Euphorbia bivonae, Centaurea ucriae, Brassica bivoniana. Nel pomeriggio invece, lungo il sentiero costiero in direzione di Scopello, gli studenti hanno osservato l’aspetto caratteristico della macchia a Palma nana presente alle quote inferiori dei versanti che degradano verso il mare. Gli ultimi due giorni, grazie alla collaborazione del Comune di Castellana Sicula, dal quale il gruppo di escursionisti è stato ospitato, è stato possibile conoscere alcune importanti peculiarità dell’ambiente montano siciliano. In particolare, gli studenti hanno intrapreso il percorso che conduce al vallone Madonna degli Angeli dove si trovano le ultime piante di Abies nebrodensis, che eroicamente testimoniano la loro resistenza ai cambiamenti climatici e all’opera dell’uomo. Lungo il sentiero che si inerpica fino alla cima di Monte San Salvatore, i partecipanti hanno osservato le faggete circostanti, al limite meridionale dell’areale di una delle specie arboree più importanti d’Europa. Raggiunta la cima e dopo aver osservato il panorama che permette di riconoscere le principali vette dell’area circostante e di allungare lo sguardo verso l’interno collinare siciliano, il percorso ha ricondotto i partecipanti a Castellana Sicula, passando per il santuario della Madonna dell’Alto. Durante l’ultimo giorno di escursione, il gruppo di studenti si è recato in località Pomieri per una visita al bellissimo bosco misto di rovere e agrifoglio, interessante espressione di vegetazione forestale di tipo relittuale, che si avvantaggia di un microclima più umido rispetto alle zone circostanti. Il percorso è poi continuato alla scoperta di Fosso Canna, profonda gola fluviale sita in corrispondenza di un piano di faglia, e delle forme carsiche caratteristiche di Piano Battaglia dove, sui prospicienti versanti del monte Mufara, prospera una splendida faggeta. La giornata si è infine conclusa presso il centro abitato di Castelbuono, degustando alcuni prodotti tipici, prima di fare ritorno a casa.