Nel contesto del cammino quaresimale che i detenuti della casa circondariale di Palmi, insieme a tutti gli operatori e gli agenti di polizia Penitenziaria hanno vissuto, la presenza di oltre venti giovani diversamente abili, ospiti del centro “Emmanuele” dell’Associazione di Volontariato “Presenza, oltre che anticipare il messaggio della Pasqua, ha segnato un momento storico per il carcere in quanto tale, ma soprattutto dal punto di vista sociale, culturale e spirituale per tutte le persone recluse e coloro che quotidianamente vivono in contatto con loro. Dopo avere regalato l’immagine di Cristo crocifisso ed una crocetta in metallo a tutti i presenti, segno dell’infinito Amore che Dio ha realizzato con la passione e morte del Figlio Suo Gesù Cristo, gli educatori del centro “Presenza” ed i loro collaboratori, circa venti operatori volontari, hanno evidenziato come la visita dei ragazzi voleva essere un segno tangibile di carità ed espressione dell’amore gratuito, via necessaria per ogni forma di riconciliazione, di conversione e di convivenza pacifica. Lo spettacolo musicale, artistico e teatrale ha visto protagonisti tutti i giovani, poco abili da punto di vista fisico, ma eccellenti nelle loro esibizioni, accompagnate dalla chitarra di Ruggero, di Matteo e di Enzo, che ormai da oltre un decennio vivono quotidianamente a contatto con loro. I detenuti da parte loro hanno goduto dello spettacolo, mescolando agli applausi infiniti, anche non poche lacrime espressione di riconoscenza e di amore. Particolare menzione va riservata ad Enzo Arena, che quasi ospite d’onore, ha concluso lo spettacolo esibendosi con canzoni inedite e diversi balletti movimentati, eseguiti insieme a tutte le ragazze del centro, “normali e meno normali”, ma tutti accomunati dall’entusiasmo per l’esperienza vissuta. Accanto all’entusiasmo dei detenuti che diverse volte si sono alzati in piedi per manifestare la loro ammirazione, un momento significativo è stata la consegna di una grande barca che i detenuti hanno voluto regalare al centro come ricordo della giornata. Importante e significativo il messaggio del direttore dell’istituto, il quale, dopo aver salutato e ringraziato i volontari del centro “presenza”, rivolgendosi ai detenuti presenti, circa 120, ha sottolineato come l’iniziativa avesse un sapore del tutto rivoluzionario per un carcere in cui tutti coloro che nel entrano dall’esterno lo fanno come opera di misericordia:” visitare i carcerati” per aiutarli” nel loro cammino di riabilitazione e di reinserimento nella società civile. Questa- ha evidenziato il direttore, è un’esperienza nuova quanto sostanzialmente diversa, in quanto sono presenti persone affette da limiti ai quali è annessa “una pena , quotidiana che non finisce mai. L’esperienza vissuta nel contesto dell’ordinamento penitenziario è segno evidente che anche nel carcere è presente una parte positiva dell’uomo quale la sensibilità umana che è emersa nelle espressioni di solidarietà , che per i “ragazzi del centro Emmanuele” ha creato una pausa nel loro cammino di sofferenza, vissuta spesso nell’ indifferenza culturale, sociale e spesso morale.
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