20 Marzo Viterbo JuzzUp – Caffeina 21 Marzo Teatro Forma Bari – Nel Gioco del Jazz Marc Cary, Fender Rhodes, Rashaan Carter Bass, Sameer Gupta Drums and tabla
19\03\2015 – Marc Cary è una figura che si distingue prepotentemente nel panorama Jazz attuale perchè il suo stile è frutto di una storia artistica e personale che pochi musicisti possono vantare: sangue africano mescolato con sangue indiano, irlandese e capoverdiano, ma anche una famiglia di musicisti e una vita ricca di incontri fortunati. La sua carriera da pianista ha inizio al fianco di Betty Carter e Abbey Lincoln. Ha condiviso il palco con artisti come Dizzy Gillespie, Arthur Taylor, Carlos Garnett, Jackie McLean, Wynton Marsalis e Carmen McCrae. La sua capacità di creare un feeling particolare con cantanti band leader, lo ha reso l’accompagnatore preferito di cantanti come Meshell Ndegeocello, Erykah Badu, Lauryn Hill e Ani Di Franco. Versatilità, ricerca, esplorazione gli hanno permesso di confrontarsi con diverse realtà stilistiche, e da esse farsi contaminare (go-go music, dance, drum n ‘bass, fun,k elettronica, R & B, house, afro-cubana, etnica, hip-hop, indian classical music, per finire al jazz). Ma, in ogni interpretazione, la sua forza espressiva e il suo stile personale vengono fuori in maniera evidente. Il debutto discografico come leader risale al 1995 e da allora ha realizzato una dozzina di album di musica sotto la sua direzione. Nell’ultimo anno ha fatto parlare molto di se con gli album “Four Directions” e “For The Love Of Abbey”, osannati dalla critica americana e europea. Nel 2014 ha ricevuto il “Rising Star” keyboardist per gli Downbeat’s 62nd annual Critic’s Poll. A vent’anni dal suo primo lavoro discografico, Cary affronta nuovamente uno dei concetti più avventurosi della sua carriera con l’uscita di Rhodes Ahead Vol.2, il 17 marzo 2015, per Motema Music (http://motema.com/releases/rhodes-ahead-vol-2/). Il nuovo album è la continuazione, per molto tempo attesa, del Rhodes Ahead Vol. 1, del 1999, un disco nel quale Cary aveva inserito elementi di drum n ‘bass, funk elettronica e R&B, house, afro-cubana, etnica, e ‘go-go’, la musica della sua adolescenza a Washington DC, un mix esotico che attraversava ponti ritmici tra le generazioni, come il suo idolo Miles Davis aveva fatto quando ha incontrato il pubblico del rock Fillmore tre decenni prima. Rhodes Ahead Vol. 2 spinge questa stessa visione di Cary avanti fino ad oggi, in un’ambientazione più urbano-centrica e digitale, anche se nei brani “Essaouira Walks” e “Spices and Mystics”, di ispirazione marocchina, affiorano le influenze della musica tradizionale africana.