La presenza longobarda nell’Italia meridionale, ricostruita attraverso la riflessione archeologica e storiografica. Il volume curato da Giuseppe Roma, direttore del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università della Calabria, dal titolo “I Longobardi del Sud”, appena pubblicato da Giorgio Bretschneider Editore (416 illustrazioni, pagine 491, euro 120), propone una ricostruzione della natura multietnica di ciò che oggi si intende con il termine Longobardi, offrendo una interessante riflessione sul tema dell’incontro con l’Altro, un Altro storico e culturale, ma che rivela di avere molti elementi in comune con le realtà cui una lunga tradizione l’ha contrapposto. I contributi scientifici di Rotili, Azzara, Arslan, Redi, Staffa, Ceglia, Peduto, Fiorillo, Lambert, Corolla, Otranto, Bertelli, Papparella e dello stesso Roma sono il risultato delle ricerche archeologiche che negli ultimi decenni hanno concorso a trasformare profondamente la lettura storica dei territori meridionali nel periodo altomedievale. La conquista del Sud da parte dei Longobardi negli anni immediatamente successivi al loro ingresso in Italia nel 568, si completò con l’istituzione di un ducato, con capitale Benevento, che dopo il 774, raccolse l’eredità politica del regno longobardo. La vicenda dei Longobardi del Sud (in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria), come anche quella dei Longobardi in genere, si inserisce nel quadro della più ampia trasformazione della società tardo-antica. “Il mondo romano – scrive Roma – costituì un vagheggiato modello di riferimento per tutti coloro che vivevano fuori dai confini dell’impero; anche i Longobardi, una volta in Italia, subiscono il fascino di ciò che resta di quel mondo”. Già dal VII secolo, infatti, cominciano a latinizzare i loro nomi; la stessa conversione al cattolicesimo è un implicito riconoscimento e accettazione di modelli culturali e religiosi delle popolazioni assoggettate. La tradizionale antinomia tra ‘barbari’ e ‘civilizzati’, che attraversa l’intero arco della Storia dell’Occidente, nell’esperienza concreta della convivenza, si risolve nell’evoluzione e trasformazione di una stessa civiltà. La ricerca archeologica, da questo punto di vista, ha contribuito a far luce sul ‘fenomeno’ longobardo al Sud e la pubblicazione di questo volume ne è la prova.
Giuseppe Dattola