Per la Lega nord è non un momento tranquillo. Il calo nei sondaggi del segretario Salvini, condizionato dalla tensione interna causata dalla questione Veneto e dall’uscita di Tosi dal partito, evidenzia la necessità di superare in fretta questa fase. Il primo passo potrebbe consistere nel ritrovare la strada del dialogo con Forza Italia. L’ipotesi, caldeggiata dallo stesso leader del Carroccio, potrebbe trovare nelle elezioni del Veneto il suo primo concreto tentativo di attuazione. Ma l’eurodeputato lombardo, impegnatissimo in questi giorni nel sostenere sul territorio la ricandidatura del Governatore uscente, deve premere sull’acceleratore perché a tirare la giacca del Cavaliere da tutt’altra parte ci sta pensando niente meno che uno dei principali antagonisti di Salvini, ovvero il Ministro dell’Interno Alfano. Il numero uno di Ncd, infatti, si è schierato a favore di Tosi che, come si ricorderà, ha ufficializzato la sua candidatura alla guida del Veneto, in opposizione al suo vecchio compagno di partito, sebbene ancora tutto, liste comprese, sia soltanto alla fase iniziale.
Zaia – si legge sulla sua bacheca facebook, in un post che riprende una notizia riportata dall’Ansa – lancerà la sua campagna elettorale martedì mattina dall’ incubatore ‘ H-Farm’ di Roncade, presieduto da Riccardo Donadon. Il Governatore leghista ha, poi, aggiungo, riferendosi a Tosi: “Ho la forza non dei sondaggi ma della gente che ci è vicina e mostra il suo calore, e che da 5 anni ci sta seguendo e sa che io sono abituato a dire le cose e a farle, e non a dirle e non farle mai”. Più duro, invece, è stato il segretario Salvini che ha apertamente fatto riferimento ad una presunta volontà di Tosi di prendere il posto dello stesso Zaia. Questo disegno politico – unito probabilmente alla prospettiva di poter guidare la futura colazione di centrodestra alle prossime elezioni nazionali – potrebbero essere due spiegazione a carico di Tosi rispetto all’esito disastroso del confronto-scontro con il segretario.
Come è noto, tuttavia, le motivazioni del sindaco di Verona sono diverse ed afferiscono principalmente all’autonomia della Liga veneta. Tesi più volte rispedita al mittente dallo stesso numero uno del Carroccio, secondo il quale – si legge sempre su Ansa – “nessuno ha mai messo in discussione che le liste di Vicenza le facessero i vicentini e quelle di Treviso i trevigiani”.
Silvio Berlusconi, tuttavia, ancora non si è espresso. Probabilmente sta valutando le parole distensive di Salvini, dopo settimane di dura opposizione da parte del parlamentare europeo.