In poco più di dieci anni il numero di alunni stranieri all’interno delle scuole italiane è quadruplicato passando dai 196.414 dell’anno scolastico 2001/02 (2,2% della popolazione scolastica complessiva) agli 802.844 dell’anno scorso (9% del totale). Lo rivela il rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana. La Lombardia è la prima regione per maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana (197.202), seguita da Emilia Romagna (93.434 stranieri), Veneto (92.924) e Lazio (77.071) mentre nelle regioni del Sud la crescita degli alunni stranieri si è raddoppiata o triplicata in Basilicata(+20,5% ), Campania ( +14,3% ) e Sicilia ( +12,8% ). Gli alunni con cittadinanza romena rappresentano ancora il gruppo più numeroso (154.621), seguiti dai giovani di origine albanese (107.847) e marocchina (101.176). Gli istituti Tecnici sono quelli gettonati dagli studenti con cittadinanza non italiana. Solo nel 2013-14, infatti, gli istituti tecnici rappresentano l’indirizzo maggiormente scelto dagli alunni con cittadinanza non italiana (38,5%), seguiti dagli istituti professionali (37,9%), che perdono un primato storicamente mantenuto, e dai licei (23,5%). Tuttavia, nonostante i miglioramenti, permane il gap nel percorso scolastico, le percentuali di alunni stranieri in ritardo nei vari ordini di scuola segnano ancora una disuguaglianza strutturale delle carriere rispetto agli italiani:: nel 2013-14 rappresentano il 14,7% nella primaria (contro l’1,9% degli italiani), il 41,5% nella secondaria primo grado (contro il 7,4% degli italiani) e il 65,1% nella secondaria di secondo grado (contro il 23,3% degli italiani). Anche i tassi di ripetenza confermano il divario tra italiani e stranieri in tutti gli ordini scolastici e in particolare nei primi anni di corso.