Si è tenuto oggi presso l’Aula Magna dell’Università Mediterranea, il convegno Intelligence&Università: la partita diplomatico-culturale, dove sono intervenuti il Magnifico Rettore, Pasquale Catanoso, il professore di Matematica per l’Economia, Massimiliano Ferrara, il direttore della Scuola di Formazione del Sistema di Informazione della Sicurezza della Repubblica, il dottor Bruno Valensise, il Responsabile per la Comunicazione Istituzionale del DIS, Paolo Scotto di Castelbianco ed il Senatore e sottosegretario di Stato e Autorità per la Sicurezza della Repubblica Marco Minniti. Quest’ultimo, a proposito delle vicende recenti legate all’incubo ISIS, avrebbe presentato quali possono essere le opzioni adeguate a fermare le azioni terroristiche islamiche: “Risposta militare, capacità di prevenzione, cercando di capire un minuto prima ciò che può accadere, e, quella che considero la più importante, la partita diplomatico-culturale e valoriale”. Prosegue Minniti, senza tralasciare gli aspetti della minaccia avanzata verso l’area del Mediterraneo: “Non è una sfida religiosa o di civiltà, come la loro propaganda vuole fare credere, perché questa non è la natura del conflitto, ma di una lotta tra la democrazia ed il terrorismo”, “(L’Isis) è in grado di colpire asimmetricamente, fuori dai suoi territori, come è avvenuto recentemente in Danimarca e prima ancora in Francia. E’ una forma di terrorismo molecolare, senza una centrale unica di comando, articolato in piccoli gruppi la cui radicalizzazione passa dal web e non attraverso riti collettivi, e questo contribuisce ad elevarne i margini di imprevedibilità”.