La politica ha abituato il popolo italiano a cambi di casacca, capovolgimenti di fronte e scomposte smentite, in cosi tante e diverse occasioni che, ormai, non c’è quasi più niente che possa stupire più del dovuto. Il Patto del Nazareno non fa eccezioni, per cui, se è vero che il Patto sarebbe venuto meno, è altrettanto vero che nel giro di pochi giorni, una volta sgonfiatasi la bolla mediatica generata dalla questione colle, tutto potrebbe tornare come prima. Non c’è dubbio che c’è anche chi sostiene che, considerando quanto siano compromessi i rapporti interni a Forza Italia, almeno un momento di profonda riflessione e sincero confronto dovrebbe essere aperto. Questo è, oltretutto, quello che desidera Raffaele Fitto.
Ma il logoramento dei rapporti con il partito dei moderati potrebbe dare più di qualche fastidio al Governo, perché, se dovesse realmente venire meno l’apporto di Forza Italia alle riforme, l’esecutivo si potrebbe trovare nella condizione di dover gestire situazioni non facili, soprattutto qualora certe scelte dovessero scontrarsi con le volontà della minoranza Pd. Insomma, il Premier, stretto tra Ncd e minoranza, rischia di essere tirato dalla giacchetta forse persino in misura maggiore di quanto non sia successo sino ad oggi. Renzi, probabilmente, ha intuito il pericolo che consiste nel dover intraprendere un percorso al buio e ha iniziato a fare l’occhiolino a scelta civica. C’è anche chi, tra le fila dell’opposizione, è convinto che sia stato progettato tutto nelle settimane scorse, attraverso una manovra che potrebbe portare senatori di Scelta civica all’interno del gruppo del Pd. È pur vero che non tutti sono d’accordo come è anche possibile che a saltare sul carro dem potrebbero essere anche alcuni ex grillini, espulsi dal M5s.
Il gioco partitocratico
In tempi non sospetti, un’operazione del genere, se avesse avuto come protagonista il leader di Forza Italia, avrebbe indotto certi avvoltoi e detrattori a parlare di “compravendita”, di “venduti” e tradimenti vari. Ma questa volta non c’è di mezzo Berlusconi e cambia tutto, punti di vista, questione etica, moralità della politica, ecc. Il gioco partitocratico appena iniziato spiegherebbe comunque l’arroganza manifestata dal segretario del pd e dai suoi (più o meno) fedelissimi soprattutto nei giorni scorsi. Il giochino, tuttavia, potrebbe rompersi da un momento all’altro, anche perché l’attuale esecutivo pd ha sempre bisogno di più di una stampella per arrancare in Senato – rappresentata dal Nuovo centro destra – soprattutto adesso che potrebbe venir meno il “sostegno” dell’ex cavaliere.
Tensioni e chiacchiere
Il 2015, inoltre, si preannunzia carico di tensioni. Alle previsioni del Governo non si accompagna una reale prospettiva di crescita. E, mentre in Grecia il nuovo Governo di Tsipras sorretto dalla destra euroscettica sta cercando di assumere concrete (seppur timide) posizione anti austerità, scontrandosi duramente con la Troika e con la Germania, il nostro Presidente del Consiglio – che pure aveva detto di parlare la stessa lingua del Governo greco, che pure aveva detto di volersi opporre all’attuale sistema europeo – ecco che in occasione di questa contrapposizione si schiera al fianco della Bce. Che sia il primo passo per far cadere a terra la maschera di chiacchierone e ammaliatore che porta sempre sul viso?