Scuola: riforma in Parlamento entro il 28 febbraio

“Per la prima volta la riforma della scuola, anziché farsela in un ufficio i tecnici del Ministero o di Palazzo Chigi, la stanno facendo gli italiani e le italiane”. Questo sono le parole usate dal Premier, Matteo Renzi, attraverso un videomessaggio reso pubblico qualche ora fa. Secondo il Presidente del Consiglio, la novità sta nel fatto che tutti sono riusciti a dare il loro contribuito, da professori e professoresse a maestri e maestre, passando per i ragazzi e le ragazze, i dirigenti scolastici e famiglie. “I contributi che noi abbiamo ricevuto – continua il Premier – adesso devono entrare nella fase conclusiva”, ed aggiunge che entro il 28 febbraio saranno scritti il decreto legge e il disegno legge che, successivamente, saranno presentanti in Parlamento. Sarà cosi possibile entrare nel merito di questioni importanti, dall’assunzione degli insegnanti alla valutazione dell’investimento sul merito, dall’alternanza scuola-lavoro all’investimento su nuove materie, che – sottolinea Renzi – in realtà sono quelle vecchie, ma da valorizzare di più, come arte, cultura, diritto, economia e lingue.

libri_scuola1_DWNUn passo importante, quindi, secondo quanto ritiene il segretario del Pd, che arriva a qualificare la riforma della scuola come la riforma fondamentale per restituire dignità, speranza ed emozione, cadendo per l’ennesima volta nella trappola della demagogia e dei discorsi per slogan. “Se riparte la scuola riparte l’Italia”, sarà il titolo del nuovo capitolo del poema renziano, incentrato sull’investimento nel capitale umano, nell’educazione e nella libertà di pensare al futuro e non solo al passato. Non ce la fa l’ex sindaco di Firenze a non sprofondare nel mare della retorica, parlando di entusiasmo ed arrivando, addirittura, a qualificare una riforma – quella della cosiddetta “buona scuola” – nata, nemmeno a farlo di proposito, tra dubbi, forti contestazioni ed occupazioni, oltre che tra documenti, proposte alternative ed approvazioni, come la più grande riforma dal basso mai fatta da un Paese Europeo.

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About the Author: Luigi Iacopino