Nuovo viaggio in Russia per il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che – si legge nella sua pagina Fb – si recherà a Mosca “per incontrare autorità russe e imprenditori italiani che rischiano di perdere tutto”. Circostanza, questa, quasi paradossale, ove si consideri che la Lega Nord non è un partito di Governo e che, pertanto, come sottolinea lo stesso europarlamentare leghista, c’è evidentemente bisogno di qualcuno che si sostituisca al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella delicata missione di difendere il “made in Italy” nel mondo. Il viaggio in terra russa, quindi, si colloca sulla stessa scia di quanto già ampiamente denunziato dal segretario della Lega sui rapporti tra Governo italiano ed istituzioni europee, non solo nei mesi precedenti, ma anche non più tardi di qualche giorno fa, da Bruxelles, momento in cui si è lasciato andare a qualche amara riflessione sulla (quantomeno) inconcludente (se non addirittura controproducente) esperienza italiana di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.
A fronte, infatti, delle promesse che hanno preceduto le elezioni europee e che hanno visto il segretario del Pd in prima fila a sostenere che – una volta iniziato il semestre europeo – sarebbe cambiato tutto, soprattutto in tema di vicoli europei, arrivati quasi alla fine del semestre è necessario prendere atto che gli esiti sono tutt’altro che incoraggianti. I risultati, secondo Matteo Salvini, per dirla in parole povere, sono pari allo zero. Diversi gli aspetti affrontati da leader del Carroccio, dall’impresa al commercio italiano, dal“Made in Italy”ai dazi a difesa delle produzioni europee, dalle etichette obbligatorie relative al luogo di confezionamento e produzione di quello che gli italiani abitualmente consumano alla dotazione di strumenti necessari a difenderci dall’invasione di prodotti che arrivano da molti paesi del resto del mondo come Cina ed India. Per non tacere poi della questione altrettanto importante della reciprocità negli appalti pubblici, essenziale per permettere ai nostri imprenditori di lavorare anche all’estero.
Ma a Mosca il segretario della Lega avrà anche modo di ribadire la posizione del suo partito – che è quella della maggioranza del popolo italiano – in merito alle sanzioni contro la Russia che, nonostante i tragici effetti per la nostra economica (la perdita di miliardi di euro di fatturato) continuano ad essere applicati, benché siano più dannose per noi che per i russi stessi, i quali stanno già battendo altri mercati.
“Non è tutta colpa di Renzi – sottolinea Salvini – ma di una Europa che ha delle regole folli che sta suicidando la nostra economia”. “Prima ne usciamo – conclude – prima sotto l’albero di natale, per i nostri imprenditori, i nostri lavoratori, i nostri consumatori, tornerà ad esserci finalmente qualche regalo”,