L’Unione Europea si arricchisce di un altro membro: la Croazia. Così l’unione dei 27 si allarga ad un altro paese e arriva a 28 stati membri. Secondo il commissario Barroso la Croazia potrebbe entrare a pieno diritto in Europa dal primo luglio 2013. L’adesione però dovrà essere confermata dagli altri 27 membri, ma questa dovrebbe essere una pura formalità, salvo imprevisti dell’ultima ora. Per Barroso questa è una decisione storica per tutta l’Unione, anche perché l’ultimo allargamento risale al 2007 ormai, quando entrarono nei 27 Bulgaria e Romania. L’accoglimento e l’ingresso della Croazia è avvenuta dopo cinque anni di negoziati non facili e adesso il tutto dovrà essere ratificato dal Consiglio dei ministri degli Esteri europei e dal vertice europeo del 23, 24 giugno. Per Barroso questo è un segnale forte per tutta l’Unione Europea, un po’ appannata negli ultimi tempi per le crisi economiche che la stanno attraversando. Per il commissario: «In questo momento significativo voglio applaudire le autorità croate, in particolare l’attuale governo, per il duro lavoro degli ultimi anni. Ma, ancora più importante, mi voglio congratulare con la popolazione della Croazia. Un passo importante e un segnale per il resto dell’Europa sudorientale che mostra che l’allargamento funziona, che l’Ue mantiene i suoi impegni e che le riforme strutturali hanno buoni risultati nei paesi». Un motivo di orgoglio per tutta la Croazia e non solo. Il ministro degli Esteri Franco Frattini si è detto felice e ha aggiunto che: «il percorso dell’Ue non è terminato, ma la conclusione dei negoziati di adesione della Croazia con l’Unione europea è il risultato di un impegno straordinario del governo di Zagabria, sostenuto con convinzione dall’Italia». Il ministro degli Esteri croato, Gordan Jandrokovic, ha commentato così: «Siamo felici e orgogliosi di aver raggiunto questo importante obiettivo. Quest’anno festeggiamo 20 anni della nostra indipendenza. È un bel regalo la fine dei negoziati e credo che ce lo siamo meritato. Abbiamo soddisfatto 127 criteri per il riconoscimento e siamo soddisfatti che la Commissione europea lo abbia riconosciuto».
Salvatore Borruto