di Carlo Viscardi – Ai microfoni di Agorà, il ministro Angelino Alfano rende nota la quasi certezza di un accordo con il PD in merito alla questione lavoro, affermando : “ho sentito stanotte il senatore Maurizio Sacconi e credo che ci siamo…” Intanto la commissione Lavoro ha approvato i commi 5 e 6 della delega sul lavoro, che riguarderebbero tra le altre cose la semplificazione delle procedure per l’assunzione. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano commenta positivamente il lavoro sottolineando il rispetto della tempistica e cioè quello di chiudere l’esame in Commissione giovedì 20 e approdare in Aula il 21 (con il voto finale previsto per il 26).
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti non nasconde l’eventualità del ricorso all’ennesima fiducia, legando l’eventualità ai tempi, infatti sottolinea che per il governo il tema fondamentale sarebbe il far partire all’inizio dell’anno il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, in modo che possano essere utilizzate le risorse messe a disposizione nella Legge di Stabilità destinate a fare in modo che in Italia cresca il numero dei contratti a tempo indeterminato…
Ed il Ministro dell’economia Padoan riferendosi alla possibilità di rendere operativo il tutto per l’inizio del 2015, sottolinea la ferrea determinazione del governo e del presidente del Consiglio di andare avanti.
Se lo “sgambetto” al governo sembra essere stato evitato per il Job Act, un’eventualità ci sarebbe nell’aria un’altra occasione dettata dalla legge di stabilità, infatti otto emendamenti sembrerebbero essere stati depositati e “firmati da una trentina di deputati del partito democratico”, ad annunciarlo è Stefano Fassina che nel corso di una conferenza stampa alla Camera dichiara che l’obiettivo: “è correggere il segno della politica economica del governo che non affronta in modo adeguato i problemi che ha di fronte il Paese; Non vi è nessun emendamento specifico che riguarda i tagli ai trasferimenti a regioni, province e comuni, non perché riteniamo che siano sostenibili, al contrario condividiamo quando detto da Chiamparino, Fassino e Bosone sull’insostenibilità dei tagli, che vanno ad incidere su servizi fondamentali. Una parte di queste risorse le vorremmo recuperare attraverso la ridistribuzione delle risorse previste per il bonus Irpef, Bebè e per il sostegno all’inclusione attiva; da quegli interventi passa un pezzo importante del welfare e come è oggi la situazione inevitabilmente peserà sui soggetti più deboli e quindi, per il fatto che l’equità è una variabile macroeconomica, anche sulle prospettive di ripresa… Naturalmente fra i vari emendamenti viene affrontato anche il problema del mezzogiorno e della possibile “desertificazione industriale” e della “fuga”dei cervelli e di giovani qualificati, “emorragia” che oggi non colpisce solo il sud, sarebbe da sottolineare.
Quindi possiamo notare come gli animi “DEM” del PD non si quietino ed anzi cerchino sempre di imporre la loro volontà all’interno delle scelte del governo….