Stati Generali delle Aree Protette. Presentato il documento programmatico per la riforma della 394

Il ministro Pichetto conclude i lavori: “Adattare legge a modello diverso, serve azione culturale che coinvolga tutti”

Roma – “La 394 è un’ottima legge, ma ha trentaquattro anni e va adattata a un modello diverso, che tenga conto degli indirizzi internazionali. Occorre guardare avanti, a un nuovo equilibrio di sistema giuridico e normativo di governo”. È l’obiettivo espresso dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenuto in conclusione degli Stati Generali delle Aree Protette, svolti il 17 e 18 dicembre alla biblioteca Nazionale di Roma.

foto di GNS

L’evento, organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica su impulso del sottosegretario Claudio Barbaro e in collaborazione con Federparchi, ha messo in connessione istituzioni e protagonisti del sistema delle aree naturali protette, con l’obiettivo di riflettere concretamente sui meccanismi di rinnovo della legge 394 del 1991.

“Dobbiamo – ha spiegato il Ministro – mettere in rete realtà straordinarie che non dialogano però tra loro e di dare a questa rete un coordinamento centrale continuativo”.

Serve, ha detto il titolare dell’Ambiente, “un’azione culturale che deve far sentire tutti attivi per il territorio, per superare un malinteso per il quale si percepisce i gestori come dispensatori di divieti e non invece l’area protetta come strumento operativo di sviluppo del territorio”. “Questi giorni – ha aggiunto – sono il riconoscimento dell’importanza che hanno per il sistema Italia le 1049 aree protette e i suoi gestori come primi attori dello sviluppo del territorio. Ripartiamo da qui per disegnare il futuro”.

Gli Stati generali delle aree protette hanno rappresentato un momento di confronto fortemente atteso. Numerosa e qualificata la presenza degli enti di gestione, in tutte le loro componenti istituzionali, nonché delle associazioni ambientaliste. Ad arricchire il dibattito, i contributi dell’Arma di Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, gli interventi del mondo accademico e scientifico, la partecipazione dei Comuni e delle Regioni, i contributi politici di tutte le forze parlamentari e del Sottosegretario La Pietra in rappresentanza del MASAF e dei ministri Santanché e Musumeci.

“L’ampia partecipazione ha permesso di intraprendere un cammino di condivisione ampio della ricerca di soluzioni alle criticità di gestione. Alla necessità di rispondere alle attese legittime circa il miglioramento della gestione delle aree protette e ai bisogni degli operatori, il Ministero dell’Ambiente, ha offerto l’opportunità di redigere un documento programmatico condiviso, plurale, sensibile a tutte le sollecitazioni che sono pervenute da questa formidabile occasione di confronto.

A cura del Ministero e di Federparchi si provvederà alla circolazione, fra i protagonisti degli Stati Generali, di una piattaforma documentale alla quale sarà possibile proporre suggerimenti ed emendamenti, al fine di pubblicare entro gennaio 2024 il documento definitivo”, ha spiegato Claudio Barbaro, Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica.

*I SEI PUNTI DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO*

Ricapitolando quanto emerso dal dibattito, gli interventi sulla 394/91 da ipotizzare, possono convergere in 6 punti riassunti in un documento programmatico:

1.    Velocità/flessibilità decisionale
Il sistema è appesantito, sia dai gravami delle nomine gestionali, sia dalle stesse strutture interne. Valutare quindi come e quanto sia possibile proporre modelli più efficienti che sappiano conciliare tutte le esigenze in campo.
2.    Governance
Il tema della Governance per Riserve e Aree Marine si è riproposto, nell’assunto che in questo caso, a differenza degli Enti Parco, gli Enti Gestori non hanno funzioni proprie ma svolgono la loro attività in virtù di una delega da parte del Ministero. Una più pertinente definizione della governance, delle funzioni e delle autonomie ad essa attribuite, pone anche il tema dell’Organico.
3.    Organico
I Parchi e le altre Aree Protette, lamentano carenza di Organico amministrativo e di vigilanza. È un tema da risolvere e da sviluppare anche in materia di autonomia gestionale e di impiego delle Risorse.
4.    Risorse
Emerge l’esigenza di promuovere uno sviluppo di una finanza pubblica delle aree protette, che al netto dei trasferimenti Statali, deve prevedere criteri di premialità, evitare residui non impiegati ed avanzi, agevolare un regime di agevolazione fiscale per l’ottenimento di trasferimenti liberali o di sponsorizzazioni, anche in una logica di intervento centrale, anche per godere dei vantaggi di una economia di scala.
5.    Coordinamento
Coordinamento significa unità di visione, di narrazione, di prospettiva di tutte le Aree Protette. È in analisi la creazione di un organo al vertice della Rete complessiva di tutte le Aree Protette, nazionali e regionali, al fine di promuovere interventi comuni, collegamenti strategici, sviluppo unisono di indirizzi in svariati campi, compresa l’attività scientifica, di promozione, di educazione ambientale
6.    Educazione Ambientale
Potenziare fortemente l’educazione ambientale come il principale e più utile “momento di contatto” fra le Aree Protette e i cittadini.

fonte: https://www.mase.gov.it/comunicati/stati-generali-delle-aree-protette-presentato-il-documento-programmatico-la-riforma

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