I gestori delle strutture ricettive dovranno verificare l’identità degli ospiti mediante un documento d’identità e comunicare i dati alle autorità competenti
Il Ministero dell’Interno italiano ha emanato una nuova direttiva che vieta l’utilizzo delle Key-box nelle strutture ricettive legate agli affitti brevi. Questa decisione, presa in vista del Giubileo del 2025, mira a rafforzare i controlli sull’identità degli ospiti e a prevenire possibili attività criminali.
Motivazioni della decisione:
- Sicurezza: Le Key-box, consentendo un accesso automatico alle strutture senza un controllo diretto dell’identità, rappresentano una vulnerabilità per la sicurezza nazionale e facilitano attività illecite.
- Normativa: L’utilizzo delle Key-box elude l’obbligo di legge che impone il riconoscimento di persona degli ospiti e la comunicazione delle loro generalità alle autorità competenti entro 24 ore.
- Prevenzione del terrorismo: L’identificazione automatizzata impedisce l’inserimento dei dati degli ospiti nelle banche dati delle forze dell’ordine, rendendo più difficile prevenire eventuali minacce terroristiche.
Conseguenze:
- Obbligo di riconoscimento in presenza: I gestori delle strutture ricettive dovranno verificare l’identità degli ospiti mediante un documento d’identità e comunicare i dati alle autorità competenti.
- Maggiore controllo: Si prevede un rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine per garantire il rispetto della nuova normativa.
Posizioni in campo:
- Governo: Sia il Ministro dell’Interno che quello del Turismo sostengono la nuova misura, sottolineando l’importanza della sicurezza e dell’accoglienza turistica.
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Associazione gestori affitti brevi (AIGAB): L’associazione esprime preoccupazione per la discriminazione nei confronti degli affitti brevi e sostiene che le tecnologie di riconoscimento biometrico già utilizzate da molti gestori siano sufficienti.
Bart. Zag.