Un tribunale thailandese ha condannato a morte una 36enne, per l’omicidio di 14 persone. La donna, chiamata indicata dai media locali come la “prima serial killer della Thailandia”, è stata ritenuta colpevole di aver avvelenato con il cianuro le sue vittime, spesso amiche e conoscenti, per poi derubarle.
Le indagini hanno rivelato un modus operandi macabro: la donna attirava le vittime con la promessa di rituali buddhisti o di cure miracolose, per poi avvelenarle con del cianuro nascosto in capsule o nel cibo. Il movente? Un’incontrollabile dipendenza dal gioco d’azzardo online che la spingeva a commettere crimini sempre più efferati per saldare i suoi debiti.
Il primo omicidio risale al 2015, ma è stato solo nel 2023 che la polizia è riuscita a collegare i vari casi, scoprendo così una delle più grandi serie di omicidi della storia thailandese. La donna, che aveva legami con un ex alto ufficiale di polizia, è stata in grado di sfuggire alla giustizia per anni grazie alla complicità di alcune persone a lei vicine.
La sentenza di condanna a morte rappresenta un punto di svolta in questo caso che ha sconvolto l’opinione pubblica thailandese. Dovrà affrontare altri 13 processi per gli altri omicidi avvenuti in passato di cui è accusata. La vicenda ha sconvolto la Thailandia.
HTTH