Migliaia di persone sono scese in piazza a Porto e Lisbona per chiedere un aumento di pensioni e stipendi. In Portogallo, uno dei Paesi più poveri dell’Europa occidentale, più della metà dei lavoratori del Paese guadagna meno di mille euro al mese.
Migliaia di persone hanno partecipato alle proteste a Lisbona e Porto, in Portogallo, per chiedere salari e pensioni più alti e miglioramenti ai servizi sociali come gli alloggi e la sanità.
I cortei sono stati indetti dalla Confederazione Generale dei Lavoratori Portoghesi (Cgtp), la più grande federazione sindacale del Paese.
Il segretario generale della Cgtp, Tiago Oliveira, ha dichiarato che le proteste sono state rivolte sia al settore pubblico che a quello privato e concludono un mese di attivismo all’insegna di “Aumentare i salari e le pensioni, risolvere i problemi del Paese”.
Oliveira ha affermato che le difficoltà quotidiane che i lavoratori devono affrontare derivano da decisioni politiche e ha sottolineato come le principali preoccupazioni siano gli alloggi a prezzi inaccessibili e l’accesso limitato all’assistenza sanitaria. (foto di repertorio)
LL