Progetto “C’è Angela?”, Versace: «Aiutare le vittime di violenza e creare coscienza civile»

Il vicesindaco metropolitano firma il protocollo d’intesa con Questura, Fondazione “Scopelliti” e Confcommercio: «Sinergia fondamentale per contribuire a diffondere una cultura diversa». La Consigliera di Parità, Paola Carbone: «Cominceremo dalle scuole per far conoscere e diffondere l’idea»

Si chiama “C’è Angela?” ed è il progetto rivolto alle donne vittime di violenza e, più in generale, alle persone fragili in pericolo imminente, nato dalla collaborazione fra la Questura di Reggio Calabria, la Città Metropolitana, la fondazione “Antonino Scopelliti” e Confcommercio.

Alla firma del protocollo d’intesa, nella sala “Calipari” degli uffici della Polizia di Stato, era presente il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace, insieme al questore Salvatore La Rosa, alla capo di gabinetto della Questura, Maria Grazia Milli, alla Consigliera di parità della Città Metropolitana, Paola Carbone, alla presidente della Fondazione “Scopelliti”, Rosanna Scopelliti, ed al presidente di Confcommercio Reggio, Lorenzo Labate.

«Da oggi – ha spiegato Versace – le cittadine ed i cittadini che avvertono un pericolo imminente per la loro incolumità, sapranno di poter trovare un rifugio ed un supporto sicuro nei commercianti che esporranno il logo del progetto sulle vetrine dei loro negozi. Basterà dire “C’è Angela?” e, forti di una formazione specifica assicurata dal personale della Polizia di Stato, gli esercenti attiveranno le procedure necessarie a prevenire qualsiasi episodio di violenza, molestia o abuso».

«Anche in questo caso – ha continuato il vicesindaco – la sinergia istituzionale è indice di buone prassi. L’obiettivo più importante, oltre ovviamente alla salvaguardia dei più deboli, è quello di creare coscienza civile nella comunità rispetto a fenomeni che possono apparire lontani se non vissuti in prima persona.

Dunque, bisogna instillare maggiore consapevolezza nei cittadini e contribuire a diffondere una cultura diversa capace di incidere nella quotidianità delle persone. Il mio ringraziamento non può che andare al signor Questore, alla Fondazione “Scopelliti” ed a Confcommercio per un impegno civico e civile che va oltre la firma del protocollo d’intesa».

Per la Consigliera metropolitana di parità, Paola Carbone, il progetto, che muove i suoi passi da esperienze consolidate e vincenti in Gran Bretagna ed in altre città italiane, deve «radicarsi in ogni angolo del territorio, dal centro alle periferie più estreme». «E’ fondamentale la sua conoscenza e diffusione», ha specificato Carbone rimarcando come «l’Ufficio della Consigliera di Parità della Città Metropolitana, già a partire dal prossimo 25 novembre, presenterà l’iniziativa alle scuole che fanno parte del progetto Civitas».

«L’Idea – ha proseguito – è quella di immaginare una realtà nella quale, attraverso questo segnale, qualunque cittadino o cittadina che pensa di trovarsi in situazioni di pericolo, sappia di poter trovare, sempre, un primo luogo di conforto».

«Insieme a Confcommercio, alla Città Metropolitana ed alla Questura – ha, quindi, aggiunto Rosanna Scopelliti – cerchiamo di mettere a disposizione un metodo di denuncia ed una richiesta di supporto che può servire, nel più totale anonimato, ad attivare un meccanismo di tutela anche per chi, magari, ha problemi nel rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine».

«Pure un negozio – ha concluso – può diventare un concreto e reale aiuto di prossimità. I commercianti, infatti, verranno istruiti dal personale della Polizia di Stato per rispondere ai bisogni ed alle necessità delle persone in difficoltà».

comunicato stampa

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