Soprattutto in questi giorni il termine infostealer è divenuto di utilizzo pubblico a causa della mega operazione effettuata da Eurojust. Ma cosa sono? Rientrano nella categoria dei malware, cioè software progettati per rubare dati sensibili. Una volta infiltrati nel dispositivo, lo scandagliano alla ricerca di password, informazioni finanziarie, dati personali e cookie. Vengono creati da gruppi di cybercriminali che li utilizzano per il furto d’identità, lo spionaggio industriale, la vendita di dati sul dark web e attacchi mirati.
Riconoscere un’infezione non è sempre facile ad un occhio inesperto, ma rallentamenti, nuove finestre, consumo eccessivo di dati o email sospette possono e devono creare un allarme in qualsiasi utente.
Gli infostealer raccolgono informazioni e le inviano a server remoti, talvolta auto-propagandosi.
Per proteggerti o perlomeno per essere meno vulnerabile agli attacchi di massa, tieni aggiornati i software, usa password forti e uniche, diffida dalle email sospette, utilizza un antivirus affidabile, se e dove è possibile utilizza l’autenticazione a più fattori, fai attenzione alla navigazione web (naviga solo con sito che abbiano “https”) ed effettua regolarmente backup dei dati (operazione che può servire a rigenerare il sistema ad un punto di precedente all’attacco del virus. Avere nel proprio dispositivo (PC, smartphone o tablet) un antivirus (anche gratuito) sempre aggiornato è una cosa consigliabile.
Gli infostealer sono una minaccia seria per la tua privacy e sicurezza online. La prevenzione è fondamentale per proteggerti da questi attacchi.
Per limitare la diffusione di questo ed altri virus informatici e prevenirne l’infezione è fondamentale la collaborazione degli utenti con le Forze dell’Ordine preposte e quindi segnalare loro, anche tramite gli indirizzi forniti sui siti web ufficiali, ogni attacco o possibile attacco che si ritiene di aver ricevuto.
Fabrizio Pace
