Il vertice BRICS+ a Kazan, nella Repubblica russa del Tatarstan, è entrato nel vivo. Il presidente russo Vladimir Putin ha aperto la sessione odierna, concentrandosi sulla cooperazione finanziaria, i conflitti e l’espansione dell’alleanza, ora composta da nove membri. Ai cinque fondatori (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si sono aggiunti Iran, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Turchia, Azerbaigian e Malesia hanno richiesto l’adesione. Con 36 delegazioni presenti, il Cremlino ha definito l’evento il più grande mai organizzato da Mosca, smentendo le voci di isolamento internazionale.
Putin ha proposto una piattaforma di investimenti BRICS alternativa a Swift e una borsa comune per cereali e altre materie prime, per garantire sicurezza alimentare e proteggere i mercati nazionali. Questo vertice segna il terzo incontro tra Putin e Xi Jinping quest’anno, evidenziando i forti legami tra Russia e Cina.
Xi ha esortato a una maggiore cooperazione finanziaria e a evitare l’escalation del conflitto ucraino. La cooperazione tra Russia e India rimane solida, nonostante le pressioni occidentali su Modi per condannare la Russia. L’Iran, rappresentato da Masoud Pezeshkian, ha chiesto la fine della guerra a Gaza e in Libano.
Il presidente brasiliano Lula da Silva ha lanciato un appello per evitare l’escalation dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Erdogan è arrivato a Kazan, e il Cremlino ha rassicurato che l’adesione della Turchia alla NATO non ostacola l’ingresso nei BRICS.
Putin incontrerà il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la cui visita ha suscitato critiche da Kiev. L’Unione Europea ha esortato i partecipanti al vertice a chiedere a Putin di porre fine alla guerra in Ucraina.
LM