L’ECRI, organo del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza, ha recentemente segnalato la pratica della profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine italiane, con particolare accanimento verso la comunità rom e le persone di origine africana. Questo viene evidenziato nell’ultimo rapporto aggiornato ad aprile 2024.
L’ECRIsottolinea nella sua relazione come le autorità italiane non siano consapevoli dell’entità del problema e non riconoscano la profilazione razziale come una possibile forma di razzismo istituzionale, tanto da richiedere quindi uno studio completo e indipendente sulla questione.
In risposta, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha respinto queste accuse, definendole ingiuriose, mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso stupore e solidarietà al Capo della Polizia per le affermazioni dell’ECRI.
Il rapporto dell’ECRI punta i riflettori su un problema grave e spesso nascosto: la discriminazione sistemica all’interno delle istituzioni. La richiesta di uno studio indipendente suggerisce un passo necessario verso una maggiore consapevolezza e risoluzione di tali pratiche discriminatorie.
La reazione delle autorità italiane, è di vicinanza e rispetto per l’operato delle Forze dell’Ordine e di stupore nei confronti della relazione dell’ ECRI, un ente formato da 46 soggetti, la decisione di istituirlo è contenuta nella Dichiarazione di Vienna del 1993, adottata al termine del primo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa.
LL