Rovigo. Decoder illegale permetteva di accedere a programmi delle tv a pagamento senza pagarlo. GdF individua 5 persone

Rovigo: individuate 5 persone responsabili per violazione alla normativa sul diritto d’autore

Sono durate alcuni mesi le indagini della Guardia di Finanza dirette nei confronti di un rodigino sospettato – in ipotesi accusatoria – di aver elaborato un sistema per consentire la visione di programmi tv in maniera illecita.

In particolare, la persona sottoposta a indagini, secondo l’ipotesi accusatoria, si era inventato una lucrosa professione: quella di commercializzare il cd “pezzotto”, ovvero un decoder illegale che permetteva di accedere ai programmi delle tv a pagamento come Dazn, Sky o Netflix senza pagare alcun abbonamento, essendosi procurato su appositi siti ubicati all’estero, i codici digitali necessari che caricava su una chiavetta che poi vendeva ai propri clienti.

Erano approfondite le indagini da parte della Guardia di Finanza di Rovigo coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovigo, che consentivano pertanto di stringere il cerchio mediante accertamenti ancora più meticolosi raccogliendo così da parte dei finanzieri del Gruppo tutti gli elementi necessari alla Procura della Repubblica per disporre con decreto la perquisizione dell’abitazione dell’indagato per l’ipotesi di reato di cui all’art. 171 octies, co. 1 della L. 22/04/1941 n.633).

Ovviamente vige la presunzione di innocenza dell’indagato fino a sentenza definitiva.

Nel corso delle indagini, durante le quali è stato accertato l’utilizzo di un sito IPTV in grado di fornire servizi in modalità VPN, ovvero mediante l’uso di un sistema di triangolazione tale da rimandare il segnale a server esteri, è stato altresì possibile identificare 4 persone che utilizzavano abitualmente il software illegale dietro pagamento di una somma di denaro pagata per contanti all’indagato, avente importi differenti tra loro e variando anche la cadenza di pagamento, anche a mezzo di “pacchetti convenienza”, aggirando, pertanto, le costose tariffe contrattuali applicate nel mercato di riferimento.

Nei loro confronti si è proceduto sul piano amministrativo mediante la contestazione della violazione dell’art. 174 ter c.1 – Legge 633/1941 sanzionata con il pagamento della pena pecuniaria di € 154 e con la sanzione accessoria della confisca del materiale e la pubblicazione del provvedimento su un quotidiano a diffusione nazionale. Gli atti sono stati inviati per competenza al Prefetto di Rovigo. Anche in tal caso si tratta di una prima ipotesi di violazione che dovrà trovare conferma nella sede opportuna.

L’operazione di servizio testimonia in particolare il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza a tutela della proprietà intellettuale, ma più in generale a salvaguardia delle regole della concorrenza e del mercato messe comunque in pericolo dalle condotte illecite come quelle individuate.

comunicato stampa Guardia di Finanza Comando Provinciale Rovigo

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