Nucleare. Picchetto: non in antagonismo ma supporto rinnovabili

(DIRE) Roma, 9 Ott. – Una quota di energia nucleare nel mix energetico italiano “va considerata non in antagonismo ma a supporto del pieno dispiegamento delle rinnovabili”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, lo ribadisce in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione.

“Nel PNIEC il ruolo delle fonti rinnovabili sarà centrale anche in un’ottica di decarbonizzazione al 2050”, spiega Pichetto. Ciò detto, “la letteratura scientifica internazionale è concorde nell’affermare che, per realizzare sistemi elettrici decarbonizzati, è necessario disporre di una certa quota di generazione elettrica programmabile per sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili non programmabili (eolico e fotovoltaico), garantendone una loro migliore integrazione nel sistema.

A soddisfare questa necessità può contribuire in maniera particolarmente efficace la produzione elettrica da fonte nucleare”. Dunque, precisa il titolare del MASE, “una quota di energia nucleare nel mix energetico italiano va quindi considerata non in antagonismo ma a supporto del pieno dispiegamento delle rinnovabili, senza dover ricorrere a sovradimensionamenti del sistema, delle infrastrutture elettriche e soprattutto degli impianti di accumulo dell’energia”.

Va tenuto presente che negli scenari ‘Net Zero’ al 2050, “in assenza di nucleare, tale quota è soddisfatta da tutta una serie di impianti programmabili, tra cui i grandi bacini idroelettrici, gli impianti di bioenergie e gli impianti di generazione a gas” che, avverte Pichetto, “dovranno però essere associati a sistemi di cattura e sequestro della CO2 prodotta (Carbon capture and storage- CCS, ndr), il cui costo andrà quindi a sommarsi al costo primario di produzione dell’energia”. (Ran/Dire) 08:53 09-10-24

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