Comando Provinciale di Reggio Emilia – Reggio Emilia, 08/10/2024 09:31
In due momenti differenti della stessa notte, si sarebbe introdotto all’interno di due differenti abitazioni di San Polo d’Enza, confinanti fra loro, attraverso l’effrazione degli infissi esterni, riuscendo ad asportare, monili e oggetti vari per un danno complessivo di circa 1.000 euro. I proprietari delle rispettive abitazioni, dopo qualche ora, constatavano il furto subito, ed allertavano i carabinieri, che giungevano sul posto per un sopralluogo, constatando che, in una delle due abitazioni, sulla finestra e sul vetro vi erano evidenti tracce di sangue, che i militari procedevano a repertare ed inviare ai R.I.S. di Parma.
Le meticolose indagini e i complessi accertamenti anche di natura tecnica svolti in collaborazione con il RIS di Parma svolte dai carabinieri sanpolesi, permettevano di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti del presunto ladro la cui identificazione avveniva grazie al profilo genotipico ricavato dal sangue repertato dai carabinieri. Per questi motivi con le accuse di furto aggravato i Carabinieri della Stazione di San polo d’Enza (RE) hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un 40enne albanese residente nel reggiano.
Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. L’origine dei fatti risale al 5 agosto scorso, quando le due vittime, proprietari di due differenti abitazioni confinanti tra loro, si presentavano presso la stazione di san polo d’Enza per denunciare il furto subito nelle loro abitazioni durante la decorsa notte.
Formalizzate le relative denunce, i militari davano avvio alle approfondite indagini, recando nell’immediato presso le abitazioni per effettuare un sopralluogo dello stato dei luoghi ed acquisire elementi utili per le indagini. Durante l’attività di sopralluogo, in una delle due abitazioni, veniva verificato che il vetro della stanza da letto, situata nella parte posteriore dell’abitazione, probabile via di accesso degli ignoti ladri, era stato infranto e che la finestra si presentava aperta e danneggiata nella parte inferiore, come danneggiata era la tapparella del medesimo infisso. Sul vetro della predetta finestra e sull’infisso in legno, venivano rilevate evidenti tracce ematiche lasciate dai malfattori.
Pertanto, veniva materialmente prelevato il frammento di vetro sul quale era presente la traccia ematica precedentemente rilevata, con un batuffolo sterile, imbevuto di acqua fisiologica, veniva inumidita la macchia ematica che, di conseguenza, veniva trasferita sul batuffolo ed inviata presso il R.I.S. di Parma.
Il 23 settembre scorso, il di parma trasmetteva l’esito del predetto accertamento comunicando le esatte generalità del soggetto di cui al profilo genetico individuato. Alla luce dei risvolti investigativi, grazie ai complessi accertamenti svolti, i militari di San Polo d’Enza, riuscivano ad individuare il presunto reo, acquisendo elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine al reato contestato, circostanza per cui l’uomo veniva denunciato alla Procura reggiana in relazione ai citati riferimenti normativi violati.
comunicato stampa – fonte: https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/informazioni/comunicati-stampa/furti-in-abitazione-il-dna-incastra-un-ladro-che-si-era-ferito-durante-una-rapina