Lingua blu. SOS Sardegna, Coldiretti: danni per oltre 25 mln

(DIRE) Cagliari, 8 Ott. – Subito lo stato di emergenza e una unità di crisi permanente per contrastare la lingua blu in Sardegna. Ma anche un tavolo tecnico per gestire una “situazione insostenibile” e una task force per gestire le procedure di indennizzi, “necessari per sostenere gli allevatori sardi ormai in ginocchio a causa di danni già certi per oltre 25 milioni di euro”.

Sono alcune delle richieste alla politica di Coldiretti Sardegna, alla luce dell’emergenza sulla malattia che sta falcidiando gli allevamenti isolani. Interventi necessari per arginare la diffusione della lingua blu in Sardegna che ha raggiunto proporzioni critiche. “Ormai siamo arrivati a livelli del 2000, quando si era vissuta una situazione grave per un’epidemia di lingua blu- sottolinea Battista Cualbu, presidente dell’associazione-. Rischiamo di peggiorare ulteriormente quella situazione drammatica”.

Per Cualbu “non sono bastate le nostre denunce e le ripetute richieste di intervento alla Regione, già dai primissimi mesi dell’anno, per orchestrare una strategia preventiva di contrasto a una situazione che si sapeva sarebbe esplosa. Invece abbiamo assistito al silenzio e oggi ne stanno pagando il prezzo gli allevatori ovini e bovini sardi con le loro aziende e famiglie”.

Dalla Coldiretti anche la richiesta al Consiglio regionale della convocazione di una seduta, con procedura di urgenza, per approvare un ordine del giorno che preveda la condivisione di un provvedimento che disponga risorse e norme che possano attivare i processi di risarcimento alle aziende. “Occorre impegnare l’esecutivo a mettere in campo un’azione forte per sostenere le aziende e fornire tutti gli aiuti e strumenti necessari a fermare questa crisi delle nostre aziende.

Questa volta è necessario essere tempestivi vista l’enorme gravità della situazione”, rimarcano i vertici dell’associazione. “È necessario trovare le liquidità necessarie a ristorare le aziende ormai in ginocchio per la perdita dei capi – ribadisce Luca Saba, direttore dell’associazione – ma soprattutto per indennizzare le perdite future, frutto dei numerosi aborti e del calo del latte previsto a causa della malattia. Servono anche interventi per antiparassitari e una campagna di disinfestazione costante delle campagne per debellare l’insetto che ormai sta proliferando e sta mutando in altri sierotipi”. (Api/ Dire) 10:57 08-10-24

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