Un anno fa il massacro di Re’im

E’ passato un anno dall’attacco terroristico di Hezbollah contro civili inermi a Re’im (kibbutz situato nel Sud di Israele). Una vicenda che ha innescato una serie di reazioni dello stato ebraico per sgominare il nemico nella zona del Medio Oriente.

Da quel giorno, in cui vennero assassinate brutalmente a sangue freddo e oltre mille persone (1.200 vittime tra cittadini israeliani e stranieri – tra cui 282 donne e 36 bambini, con 250 persone prese in ostaggio) ha preso il via la guerra a Gaza.

Un conflitto poi trasferito anche in alcune zone del Libano e che ha coinvolto l’Iran e lo Yemen. Hezbollah è un “associazione” politico-militare,  infra-nazionale presente in diversi stati  mediorientali e sostenuta dall’esterno economicamente e militarmente dall’esterno.

foto di GNS

Israele oggi a 365 giorni di distanza ha voluto celebrare insieme ai parenti la memoria delle vittime la strage dell’anno scorso, una celebrazione che ha luogo non solo nel luogo del massacro ma anche in tutte le sinagoghe in giro per il mondo.

Un evento che impone misure di sicurezza e di allerta come quelle prese nella Capitale italiana. Perchè se da un lato c’è chi piange le vittime e prega per gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi dall’altro che chi inneggia con vigliaccheria a quel giorno infausto.

Quest’ultimi sono quelli che hanno sulla coscienza non solo le vittime di quelle ore ma anche gli innocenti morti negli attacchi conseguenti a Gaza, in Libano e in altre zone dove sono presenti ed infiltrate tra la popolazione le milizie di Hezbollah.

E’ un giorno di raccoglimento in cui i potenti, coloro che hanno e responsabilità sociali e potere, devono riflettere sull’opportunità si continuare questo confronto che ha già mietuto migliaia di vittime innocenti e seminato povertà e devastazione. Una vera e propria tragedia per chi vive a quelle latitudini che potrebbe essere ancor più devastante se si arrivasse allo scontro aperto tra Israele e Iran. Le prossime ore saranno decisive….L’Occidente preme (come può) per la una soluzione stabile che miri ad avere due stati sovrani.

Fabrizio Pace

banner

Recommended For You

About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.