Casa. Per comprare, alle grandi città ora si preferisce l’hinterland

(DIRE) Bologna, 27 Set. – Nel 2023, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, i comuni capoluogo chiudono con 221.144 compravendite in calo del 10,7% rispetto al 2022; i comuni non capoluogo invece fanno -9,2% passando da 537.857 a 488.447, un risultato leggermente migliore che si potrebbe spiegare con la decisione di chi vive nelle grandi città di acquistare nelle realtà più piccole per abbattere i costi dell’acquisto di casa, soprattutto se di nuova costruzione. I dati raccolti dalle agenzie affiliate al Gruppo Tecnocasa e relativi al 2023, rispecchiano questo andamento, con un aumento della percentuale di acquisti da parte di residenti in grandi città che comprano nell’hinterland (23,1%), mentre nel 2022 era il 20% e nel 2019 il 18%.

Di conseguenza, secondo i dati nel 2023 la percentuale di acquisti nelle grandi città è in calo, si è arrivati al 67,6%, quota mai raggiunta negli anni precedenti. Nel 2019 i residenti in grandi città che acquistavano in città arrivavano al 74,4% sul totale delle compravendite. Guardando alle singole grandi città emerge come Milano, Roma, Napoli e Verona abbiano evidenziato il rialzo più importante di acquisti nell’hinterland degli ultimi cinque anni: a Milano si sale al 32% e nel 2019 si partiva dal 21%, a Roma si passa dal 7,6% del 2019 al 14,3% del 2023, a Napoli si è arrivati quasi al 25% e nel 2019 si partiva dal 16% e a Verona si passa dal 24% al 36,2%. A Milano e a Roma incide sicuramente la presenza di prezzi elevati che stanno spingendo gli acquisti nell’hinterland.

A Milano, in modo particolare, i prezzi sono aumentati del 32,5% negli ultimi cinque anni, mentre nell’hinterland la crescita è stata del 14,1%. Milano si conferma la città più costosa di Italia con 4285 euro al mq, segue Roma con 3083 euro al mq. Anche a Bologna e a Torino è alta la percentuale di acquisti da parte di residenti che comprano nell’hinterland, ormai da un paio di anni ci si attesta intorno al 38-39% nel capoluogo emiliano e intorno al 32-33 % nel capoluogo Piemontese. A Torino, sempre secondo i dati, la crescita di residenti che acquistano nell’hinterland è determinata dalla ricerca di una maggiore qualità di vita e abitativa che porta anche allo spostamento verso cittadine in provincia. A Genova e a Palermo le quote di acquisto nell’hinterland sono basse, rispettivamente 8,1% e 8,3%, di conseguenza sono alte le percentuali di acquisto in città che si avvicinano al 90%.

La motivazione, secondo Tecnocasa è che in queste città i prezzi delle case sono mediamente più bassi: 1143 euro al mq a Genova, 1127 euro al mq a Palermo. La bassa percentuale di acquisti nell’hinterland di Genova è dovuta anche ai prezzi medi più elevati; tanti comuni sono turistici. A Bari gli spostamenti verso l’hinterland negli ultimi anni si attestano tra il 9% e il 13%, ad eccezione del 2019 quando si arrivava al 20%. A Firenze si registra un calo degli spostamenti verso l’hinterland e di conseguenza aumenta la percentuale di residenti che acquistano in città, nel 2023 sono stati il 64,3%, quota in crescita a partire dal 2020 quando ci si fermava al 48%. (Red/ Dire) 03:04 27-09-24

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