Robot volanti anti-alluvione: i droni termici funzionano e sono a disposizione di tutti

(DIRE – Notiziario settimanale Ambiente) Roma, 25 Set. – Occhi elettronici in grado di ‘spiare’ lo stato di salute di fiumi e torrenti: ecco i nuovi droni con fotocamere termiche per monitorare gli argini prima, durante e dopo le piene, in modo da diminuire il rischio di esondazione e alluvione. A sviluppare l’idea sono i volontari della Protezione civile di Calderara di Reno, in provincia di Bologna, grazie a un finanziamento della Fondazione Carisbo. Il progetto, avviato a febbraio 2024, è stato presentato ieri al Centro unificato di Protezione civile alle altre associazioni dei volontari che fanno parte della consulta di Bologna.

RILIEVI FOTOGRAFICI, MAPPE 2D E 3D SUGLI ARGINI: DI COSA SONO CAPACI – Questi droni, si spiega dalla Protezione civile di Calderara, sono “capaci di volare anche in condizioni climatiche avverse” e permettono “un monitoraggio rapido e preciso delle zone a rischio”. Prima delle eventuali piogge torrenziali, con i droni è possibile fare “rilievi fotografici dell’alveo dei fiumi e degli argini”, identificando così “potenziali criticità come smottamenti e ostacoli al flusso”. Le immagini raccolte vengono poi utilizzate “per creare mappe 2D e 3D, essenziali per la prevenzione”. Durante le piene, inoltre, le fotocamere termiche dei robot volanti “forniscono un supporto fondamentale al monitoraggio da terra”, ad esempio aiutando a “individuare con maggiore facilità fontanazzi e altre problematiche, contribuendo a prevenire possibili cedimenti degli argini”.

Dopo il passaggio delle piene, infine, con i droni “è possibile effettuare ulteriori rilievi per confrontare lo stato degli argini e dell’alveo dei fiumi con le immagini pre-piena. Questo permette di valutare le criticità e identificare nuove problematiche”. Questi strumenti possono essere utili anche per eseguire “rilievi su zone o edifici alluvionati, creando ricostruzione dettagliate 3D per una valutazione approfondita dei danni”.

TRE DRONI E SEI PILOTI NEL TEAM DELLA PROTEZIONE CIVILE DI CALDERARA – Questo progetto, spiega Andrea Manzo, presidente dell’associazione dei volontari di protezione civile di Calderara di Reno, “rappresenta un passo avanti fondamentale per la sicurezza e l’efficacia delle operazioni di prevenzione. Crediamo che sia importante che i volontari siano sempre più qualificati e utilizzino tutti i nuovi strumenti che mette a disposizione lo sviluppo tecnologico, per rendere la propria attività sempre più efficace”.

Il nucleo droni della Protezione civile di Calderara è “attivo da oltre due anni- sottolinea il coordinatore Mario Carli- è composto da sei piloti certificati e abbiamo a disposizione tre droni di proprietà dell’associazione. Pensiamo che i droni possano aiutare sensibilmente i volontari nell’attività di monitoraggio di fiumi e torrenti. Continueremo quindi nei prossimi mesi a sviluppare le procedure, a testare nuovi strumenti di analisi per sfruttare tutte le potenzialità che questi nuovi strumenti ci offrono”. L’associazione di Calderara ci tiene infine a precisare che “tutte le procedure sviluppate sono a disposizione di tutte le associazioni di protezione civile a livello regionale e nazionale che ne faranno richiesta”. (Red/ Dire) 08:05 25-09-24

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