Peste suina. Virus debellato in Sardegna, “Ora scongiurare ritorno”

Associazioni agricole esultano, ma avvertono: servono controlli

(DIRE) Cagliari, 20 Set. – Grande soddisfazione per il “risultato storico” ottenuto, ma anche il timore che la peste suina- che imperversa nella Penisola- possa riaffacciarsi in Sardegna dopo una dura e lunghissima battaglia per debellarla. Associazioni agricole e politica isolane salutano con entusiasmo la decisione della commissione europea, con voto unanime degli Stati membri, di rimuovere le ultime misure restrittive ancora in vigore in Sardegna a contrasto del virus, ma mandano anche un messaggio al governo nazionale e alla giunta regionale guidata Alessandra Todde: “Si predispongano controlli serrati negli scali- la sintesi- per evitare che carni infette vengono introdotte nei mercati sardi”. Sono stati anni di sacrifici “eroici per chi ha portato avanti e continuato a condurre le proprie aziende nella regolarità e legalità- ricordano i vertici della Coldiretti isolana- combattendo anche al fianco delle istituzioni per eliminare definitivamente la Peste suina africana dalla Sardegna. Oggi a festeggiare la notizia dell’ufficialità all’eradicazione in Sardegna della Psa è un settore che per decenni ha sofferto e fronteggiato mille difficoltà economiche”. Adesso però “serve attenzione sulle carni suine che arrivano in Sardegna dal continente- avverte l’associazione- perchè constatiamo che al momento le stesse restrizioni, rigidità e controlli adottati per la Sardegna non si stanno mettendo in campo per le carni in arrivo dalle altre regioni. Preoccupa non poco l’ingresso delle carni dal Nord Italia che stanno entrando anche a prezzi molto contenuti”.

Concetti ribaditi dal Centro studi agricoli: “Ora la Regione deve pensare al rilancio del settore suinicolo, programmando un grande piano di promozione dell’allevamento di alta qualità nel semi-brado. È poi necessario che si predispongono postazioni fisse veterinarie nei porti della Sardegna, per il controllo delle carni e di animali vivi importati: bisogna evitare che il virus si diffonda nuovamente”. Per Confagricoltura Sardegna “spetta ora alla Regione credere nelle potenzialità del comparto, con un’intera isola ‘peste suina free’ su cui bisogna investire risorse ed energie che assicurino un nuovo futuro ai nostri allevatori. Un futuro capace di creare reddito e occupazione- soprattutto nelle zone interne- ma anche di non far venir meno tutti i controlli sanitari necessari verso animali, carni e derivati in partenza dalle aree infette del nord Italia verso la nostra regione”. Controlli che vanno intensificati nelle zone rosse “e quindi nei porti e aeroporti che collegano la penisola alla Sardegna. L’eradicazione della psa non è per sempre- avverte l’associazione-. Per conservare questo status sarà necessario non abbassare la guardia”. (Api/ Dire) 19:31 20-09-24

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