MO. Gaza, MSF da ospedale Al-Aqsa: pazienti e sfollati ovunque

LA TESTIMONIANZA DEGLI OPERATORI: SISTEMA AL COLLASSO

(DIRE) Roma, 20 Set. – “L’ospedale Al-Aqsa, diventato punto di riferimento principale dell’area, ora assiste anche gli sfollati provenienti dal nord di Gaza, così la situazione è diventata terribile. C’è un numero enorme di pazienti, oltre 600, di cui oltre il 90% con ferite aperte, che necessitano di medicazioni, e si registrano già delle infezioni”. A lanciare l’allarme è Sohaib Safi, coordinatore medico di Medici Senza Frontiere a Gaza.

L’organizzazione condivide una testimonianza video dell’operatore, che continua: “Con Msf abbiamo deciso di venire in questo ospedale perché qui i bisogni sono enormi. Stiamo fornendo supporto nelle sale operatorie, dove abbiamo chirurghi che supportano l’équipe locale, esausta per gli oltre 48 giorni di guerra”, in riferimento al lancio di un’operazione nell’area dell’ospedale, che ha visto anche un ordine di evacuazione e un assedio.

Il dott. Safi continua: “Stiamo anche supportando i servizi ambulatoriali, e cercando di fornire servizi multisettoriali negli ambulatori, soprattutto per quanto riguarda le medicazioni e, successivamente, la fisioterapia e il supporto psicologico. Infine, stiamo fornendo supporto anche nei reparti di degenza”. Secondo il responsabile di Msf “La situazione in ospedale è molto pericolosa. Abbiamo molti sfollati che aumentano di giorno in giorno perché non hanno un riparo. Il numero di malattie trasmissibili è in aumento anche all’interno della struttura stessa. I bisogni sono giganteschi”.

Più in generale, “L’intero sistema sanitario di Gaza non è in grado di far fronte alla situazione”, avverte Marie Aure Perraut, coordinatrice per l’emergenza di Msf nella Striscia. “Gli ospedali sono completamente sopraffatti dall’afflusso di feriti che hanno ricevuto nelle ultime settimane. Per questo motivo, in collaborazione con il Ministero della Salute, abbiamo deciso di iniziare a sostenere l’ospedale di Al-Aqsa”. L’operatrice riferisce di “pazienti affetti soprattutto da ustioni o ferite da esplosioni. Ci sono tante donne e bambini”. Nell’area della struttura hanno poi trovato rifugio “migliaia di sfollati interni, per lo più provenienti dal nord di Gaza, che si sono stabiliti qui per le evacuazioni o semplicemente per stanchezza”. Continua Perraut: “Negli ultimi giorni osserviamo anche un aumento dei pazienti cronici che tornano negli ospedali perché non hanno ricevuto le cure di cui avevano bisogno nelle ultime settimane, oppure pazienti con fissatori esterni che sono tornati negli ospedali per ricevere cure. C’è poi un numero crescente di bambini e donne con ferite domestiche, soprattutto per ustioni, particolare che indica chiaramente le condizioni di vita estremamente precarie e il sovraffollamento dei rifugiati nei campi. Ci preoccupano le donne incinte”. La responsabile di Msf conclude: “C’è bisogno di un cessate il fuoco permanente. Vogliamo avere inoltre la possibilità di accedere ai pazienti ovunque essi si trovino e di aumentare in modo significativo la quantità degli aiuti”. (Alf/Dire) 20:05 20-09-24

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