Neri, scuole: calpestati i diritti dell’infanzia, bene l’intervento del Garante Marziale

Occorre avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: un disastro. Sulle scuole, questa amministrazione ha toccato il punto più basso, provocando un disastro al quale non avremmo mai voluto assistere: sono stati calpestati i diritti dell’infanzia allo studio, all’istruzione. L’ennesimo rinvio dell’inizio delle scuole a Catona è una palese ammissione della bugia raccontata qualche giorno fa, quando è stato posticipato l’inizio dell’anno scolastico motivandolo con la concomitanza delle feste mariane. Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte e quanto sta accadendo in queste ore ci pone davanti ad una considerazione evidente: questa amministrazione, ad oggi, non ha una soluzione. Perché per loro i diritti dei nostri bambini e ragazzi non rappresentano una priorità. Tutt’altro.

Così come non sembra interessare la serenità delle famiglie, la necessità di conciliare i tempi di vita e lavoro, di garantire ai nostri figli un’istruzione degna di un contesto civile. Ed infatti, grazie al menefreghismo ed all’assoluta incapacità di programmazione del Comune, ancora oggi – nonostante i rinvii – il mondo della scuola a Reggio è avvolto in un triste caos che mai avrebbe dovuto esistere. Abbiamo anche provato a proporre soluzioni, ma invano. L’amministrazione è andata dritta per la sua strada: una strada verso il nulla.

E ciò che rammarica e che fa rabbrividire è che a pagarne il prezzo come sempre siano i cittadini, le famiglie, i bambini e ragazzi che frequentano le nostre scuole. In tal senso, accolgo con favore l’autorevole intervento del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, che incontrerà l’assessore all’istruzione del Comune per ottenere delle risposte su quanto sta accadendo.

Confidando nella sua riconosciuta competenza e nella sua conclamata esperienza e sensibilità istituzionale, auspico che il Garante vorrà rivolgere all’assessore quegli interrogativi che da giorni abitano le menti ed i cuori di centinaia di famiglie reggine, rimasti ovviamente senza risposta alcuna da parte del sindaco e della sua maggioranza:

1) Siamo certi che le scuole che accolgono i bambini provenienti dai plessi chiusi siano agibili? Siamo certi che si tratti di scuole sicure, senza problemi di vulnerabilità statica o sismica?

2) Perché non si risponde agli interrogativi dei genitori di Catona? Quanto dureranno i lavori al Ciapi? Sono attualmente liberi quei locali? Che alternative ha proposto l’amministrazione?

3) Come mai pur sapendo dal 17 Giugno che molti plessi (poi chiusi) avevano serie criticità strutturali, l’amministrazione non è intervenuta per tempo, prevenendo questo disastro?

4) Perché nell’arco di tutto questo tempo non sono state riaperte le scuole chiuse negli anni scorsi, come il Pythagoras? 5) Perché per alcune scuole, come il Melissari, non è stato adottato un criterio di prossimità territoriale e si è preferito costringere le famiglie a fare sacrifici enormi, nel tentativo di adeguarsi al servizio di trasporto voluto dal Comune, che prevede l’uso di un solo pulmino?

5) E’ con disastri del genere che il Comune intende arginare la dispersione scolastica e favorire l’accesso all’istruzione alle fasce più fragili della popolazione? Auspico che il Garante possa ottenere le risposte dovute. Per adesso mi fermo qui. Ad oggi le risposte sono sotto gli occhi di tutti: un disastro, in parte anche annunciato dal 17 Giugno. Ma questa amministrazione, ormai lo hanno capito tutti, è lontana anni luce dalle reali esigenze dalla Città e sembra totalmente distaccata dalla realtà che la circonda.

comunicato stampa

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