Università. L’esodo dei fuorisede: 1 studente tu 4 lascia proprio regione per laurearsi

(DIRE) Roma, 5 Set. – Se nasci in Basilicata, Valle d’Aosta e Molise è (quasi) certo che sarai uno studente fuorisede all’università. In Lazio, Lombardia e Toscana avviene, invece, l’esatto contrario. A dirlo è la mappa dei ‘flussi migratori’ di quanto inseguono il sogno della laurea lontano da casa, disegnata dal portale Skuola.net elaborando gli open data messi a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Nell’ultima anno accademico disponibile – il 2022/23 – risultano 391.000 studenti residenti in una regione diversa da quella in cui frequentano: sono il 24% di quel 1.600.000 che risulta immatricolato in un ateneo, che non include quelli telematici, censito dalla banca dati ministeriale.

Il fenomeno può essere letto sotto due punti di vista, ovvero in termini percentuali e assoluti. Nel primo caso, sono le regioni medio-piccole o con i numeri più contenuti di residenti a lasciarsi scappare le quote più elevate di studenti. Al primo posto, appaiate con addirittura il 72% di partenti, si piazzano la Basilicata e la Valle d’Aosta che, pur avendo dei propri atenei, non riescono a trattenere la maggior parte dei propri giovani. A seguire il Molise (58%) e le Province autonome di Trento (51%) e di Bolzano (44%). Sopra la media, però, ci sono veramente tante regioni: oltre alla Puglia (35%), vanno inserite in elenco l’Abruzzo (39%), la Calabria (37%), le Marche (34%), la Liguria (30%), il Friuli Venezia Giulia (28%).

Ovviamente, sul fronte opposto, ci sono anche delle aree che – spesso complice un’ampia e variegata offerta didattica – convincono più di altre i loro aspiranti laureati. Osservando sempre le percentuali, è la Lombardia a posizionarsi ai vertici: è vero, da qui, partono ben 30 mila studenti partono, ma quasi 200 mila restano, cosicché i fuorisede lombardi sono appena il 14% sul totale degli iscritti residenti in questa regione.

Meglio ancora fa il Lazio: su quasi 173 mila universitari, se ne vanno poco più di 16 mila, circa il 10% Ottimo pure il rendimento di: Toscana (15% di fuorisede donati ad altre regioni), Campania (solo il 16% di partenze, nonostante siano ben 28.403, ma su un totale di quasi 179 mila), Piemonte (anche qui 16%), Emilia Romagna (17%), Sardegna (17%). Dal punto di vista dei numeri assoluti, ovviamente la geografia delle partenze è destinata a cambiare.

La regione che nel 2022/23 ha salutato più ragazzi è stata nettamente la Puglia: oltre 41mila partenze, il 35% dei quasi 118 mila pugliesi che risultavano immatricolati secondo gli open data del Mur; una quota elevata anche per la classifica percentuale. Ma chi sta pensando che sia soprattutto il Mezzogiorno a fornire i numeri più consistenti di fuorisede si deve ricredere (semmai è quello che, più di frequente, ‘costringe’ ai viaggi più lunghi, spesso in direzione Nord).

Perché al secondo posto della classifica dei partenti ci sono i giovani del Veneto: circa 34.100 studenti degli oltre 116 mila corregionali iscritti all’università – il 29% – ha frequentato un corso di laurea altrove. E poco più sotto, in quarta posizione, troviamo la Lombardia: sui 223 mila universitari del 2022/23, più di 30 mila hanno scelto di travalicare i confini regionali, che però come visto restano una netta minoranza (14%). Prima di loro, le ragazze e i ragazzi della Sicilia, terza con 34.040 fuorisede, il 25% del totale. (Com/Red/ Dire) 06:15 05-09-24

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