(DIRE) Roma, 30 Ago. – La notte scorsa il governo israeliano ha approvato la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di mantenere le proprie truppe lungo il corridoio Philadelphia, che corre lungo il confine tra Egitto e la Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti presenti al vertice del gabinetto della Difesa al quotidiano Haaretz. Stando alle stesse fonti, l’intento di mantenere i propri soldati su questa linea di frontiera ha come scopo quello di accelerare un accordo con Hamas per il ritorno a casa degli ostaggi israeliani. La proposta del premier è stata approvata dalla maggioranza dei ministri, otto, ma ha ottenuto il “no” del titolare della Difesa, Yoav Gallant, e l’astensione di quello della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir.
La questione del Corridoio Philadelphia – una fascia di terra lunga 14 chilometri e larga 100 metri circa – è al centro del negoziato tra Tel Aviv e Hamas da quando le forze israeliane lo hanno occupato a fine maggio, e avallata da Washington, nell’ambito dell’offensiva lanciata su Rafah, ultima città di Gaza a ridosso dell’Egitto dove si era concentrata la grande maggioranza della popolazione civile in fuga dai bombardamenti. Haaretz avverte che, stando a una seconda fonte diplomatica israeliana informata sui fatti, la mossa di mantenere le forze militari nella zona cuscinetto “renderà molto più difficile raggiungere un accordo con Hamas”.
La presenza di militari israeliani infatti non piace al movimento palestinese, che vede nell’Egitto l’unica via d’uscita o ingresso per l’enclave. L’Egitto invece intravede nella presenza dei soldati di Tel Aviv una minaccia alla propria sovranità. Secondo Netanyahu, scrive il Jerusalem Post, l’attacco del 7 ottobre sarebbe stato reso possibile dal passaggio di armi e mezzi ad Hamas attraverso tale corridoio, tesi ribadita dal premier parlando con le famiglie degli ostaggi il 21 agosto scorso.
Durante l’incontro il premier ha fatto capire che la sua priorità è il controllo di quel tratto di terra. Nell’attacco dello scorso 7 ottobre da parte di Hamas, quasi 250 persone sono state prese in ostaggio e circa un centinaio restano ancora in mano ai combattenti dell’organizzazione palestinese. Al momento, sulla mossa dell’esecutivo di Israele non risultano reazioni da parte del governo del Cairo. (Alf/Dire) 11:41 30-08-24